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BES: รจ caos!

 

A tutti i docenti capita di dover gestire classi con alunni iperattivi o che non spiccicano una parola di italiano. Alunni che non necessitano del supporto di un docente di sostegno, visto che non si tratta assolutamente di difficoltร  mediche certificate, ma di un piano personalizzato di studi sรฌ.

Da quest’anno le esigenze degli alunni devono essere tutte schedate per rispondere alla rilevazione dei Bes, i bisogni educativi speciali, strumentali al piano per l’inclusione e alla successiva elaborazione di piani personalizzati che dovranno coinvolgere il personale scolastico a vario modo in servizio, dai docenti di sostegno, se ci sono, agli Ata. La schedatura dovrร  indicare le disabilitร  certificate, i disturbi evolutivi specifici, come i disturbi dell’apprendimento, ma anche eventuali situazioni di svantaggio, da quella sociale ed economica a quella linguistica e culturale, dal disagio del comportamento a quello relazionale. A doverlo fare sono i collegi dei docenti che, in base a quanto previsto dalla circolare ministeriale n.8 del marzo scorso, e sulla scorta del lavoro fatto da un gruppo interno ad hoc, dovranno stilare il piano per l’inclusione e trasmetterlo alle direzioni regionali entro il 30 giugno. Ma nelle scuole la protesta contro questo nuovo adempimento sta crescendo. I docenti non contestano l’opportunitร  di interventi didattici personalizzati (da tempo giร  realtร ) ma che si porti a regime un sistema senza prevedere a monte le risorse aggiuntive necessarie. Tanto che la stessa circolare ministeriale prevede che il piano venga aggiornato a settembre in base ai fondi effettivamente assegnati alle scuole. Ma c’รจ anche una carenza di indicazioni, รจ la lamentela che sta prendendo piede via web. Come si fa per esempio a classificare il disagio socioeconomico? Basta la sola segnalazione dei servizi sociali? E quando l’avere una famiglia di origini straniere costituisce una difficoltร  da certificare? Ancora una volta, รจ l’accusa, i docenti sono lasciati da soli e si rischia di tramutare una opportunitร  nell’ennesimo adempimento burocratico. Sul piede di guerra anche alcune associazioni di genitori, che temono che con i Bes vengano distolte attenzioni agli alunni con disabilitร . Domani i vertici del ministero incontreranno i sindacati che hanno chiesto chiarimenti e attivitร  di accompagnamento e di formazione adeguate per i docenti. La Flc-Cgil ha proposto nel frattempo lo slittamento della scadenza del 30 giugno: per dare tempo alle scuole di organizzarsi, magari avendo anche un anno di prova per sperimentare le migliori pratiche. La Uil scuola torna invece a battere sulla necessitร  di introdurre l’organico funzionale. Lo slittamento della scadenza di giugno รจ stato giร  deciso in autonomia dal Piemonte: il piano puรฒ essere trasmesso entro fine settembre. Mentre l’Emilia Romagna ha ricordato alle proprie scuole che una sorta di piano per l’inclusione era giร  previsto dalla legge n. 517/1977: nulla di nuovo sotto il sole

Alessandra Ricciardi

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