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Cisl – Cara scuola, quanto mi costi?

“Se non riparte la crescita, la scuola rischia di subire altri tagli. Ma se sulla scuola non si torna a investire, la crescita non ripartirà”. In questa sorta di corto circuito logico si condensa, secondo l’economista Giacomo Vaciago, tutta la difficoltà del momento che il paese attraversa. Al tema dei costi della scuola, da conoscere il più approfonditamente possibile nella loro consistenza e nella loro articolazione, la Cisl Scuola dedica una tavola rotonda per la cui preparazione si avvale di un rapporto di ricerca elaborato da Angelo Paletta, dell’Università di Bologna. La pubblicazione propone una fitta serie di dati che illustrano l’andamento della spesa in istruzione in Italia e all’estero, ma anche il confronto attraverso indicatori di efficacia tra i diversi sistemi, risultanti dalle più importanti indagini internazionali.
Evidente in Italia il calo del volume di investimenti, ma non basta, secondo il ricercatore, invertire la tendenza: la spesa deve essere selettiva, mirata, rivolta in modo non generico ad aggredire le criticità che occorre puntualmente localizzare. Tocca più volte le corde della platea l’intervento di Fioroni, forte anche della sua esperienza di ministro che lo ha messo a contatto con le attese e le sensibilità di un mondo della scuola per il quale rilancia un messaggio che ha molte assonanze con le tesi del congresso: forte valorizzazione del lavoro per accrescere la qualità della scuola, anche introducendo qualche elemento in più di riconoscimento del merito. Poichè la qualità della scuola è legata essenzialmente alla qualità del corpo docente, come in precedenza anche Vaciago aveva voluto sottolineare, Fioroni invoca nuove modalità di reclutamento. Sulle scelte di spesa che riguardano l’istruzione non si può decidere nel chiuso delle stanze ministeriali, afferma il sottosegretario Pier Paolo Baretta, ma bisogna impostare un metodo di lavoro che veda come interlocutori tre parti ormai ineludibili: l’Europa, come quadro di riferimento generale, i comuni per il rapporto diretto con i cittadini, le parti sociali come luogo di rappresentanza del lavoro e dell’economia. Sono essi a dover concertare la scelta delle priorità di investimento. Funzionale a un ottimale utilizzo delle risorse investite è anche l’azione valutativa, di cui ha trattato Paolo Sestito, nella sua duplice veste di ricercatore del centro studi della Banca d’Italia e commissario Invalsi. Inevitabile che il suo intervento affrontasse anche i temi di attualità legati allo sviluppo del sistema di valutazione, su cui non sono mancati in questo periodo gli scambi polemici. Polemiche a cui ha fatto cenno anche Fioroni, definendo privo di senso il rifiuto di pratiche valutative che sono invece essenziali per l’efficacia e il miglioraramento del lavoro svolto. Nè rinuncia, l’ex ministro, ad un malizioso riferimento a Fabrizio Barca e al ruolo che ebbe nella redazione del Quaderno Bianco del 2007: lo si inviti a collaborare ad una sua opportuna rimessa a punto, così eviterà la tentazione di inseguire altre sirene, è la sua battuta.L’intervento di Bonanni, con l’appoggio convinto agli obiettivi della nuova stagione sindacale rivendicata da Scrima per la scuola, ha chiuso i lavori della mattinata.

Firenze, 22 maggio 2013
UFFICIO STAMPA CISL SCUOLA

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