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Comunicato Stampa – INCONTRO CON IL PRESIDENTE FINI

Sabato 24 novembre presso il Circolo degli artisti in piazza Trieste e Trento a Napoli

si è svolto un incontro tra una delegazione di precari e il Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini.
L’incontro è stato possibile, ancora una volta, grazie all’interessamento del prof. Giorgio Mottola, sostenitore da anni della causa dei precari e di tutte le problematiche della scuola.
L’On. Fini ha mostrato molto interesse verso le tematiche affrontate nell’incontro, condividendo l’idea del diritto assoluto dei precari che hanno maturato l’esperienza sul campo, di conseguire l’abilitazione all’insegnamento.
Inoltre, assicurava il suo contributo diretto per velocizzare l’approvazione del decreto, affiancando l’operato degli Onorevoli del FLI Luigi Muro e Italo Bocchino presenti all’incontro.
Grazie alla preziosa intermediazione del prof. Giorgio Mottola, il CONITP riesce a sostenere ancora una volta la causa dei precari della scuola per agevolare l’emanazione di corsi abilitanti speciali per i docenti che hanno maturato 360 gg di servizio.
Il Direttivo del CONITP , presenti il prof. Guastaferro Crescenzo , prof. D’Ascoli Antonio, prof. Nunziata Antonio, prof. Romano Sebastiano, prof. Zelante Gaetano, prof.ssa Della Pietra Marianna, prof.ssa Falcetta Deborah , prof. Tedesco Luigi , prof. Ferretti Domenico, prof. D’Ascoli Giuseppe, prof.ssa Demuzio Maria, accompagnato da una folta delegazione di docenti, ha esposto tutte le problematiche attuali del mondo della scuola e precisamente:
CONITP ( sindacato autonomo)

TFA SPECIALI DOCENTI CON 360 GIORNI DI SERVIZIO

Il Ministro Profumo continua a parlare di prossimi concorsi e ha dimenticato che ci sono docenti che sono in una situazione che merita attenzione immediatamente: i docenti che da anni lavorano su posti vacanti o per supplenza senza il possesso dell’abilitazione all’insegnamento, e cioè i “famosi” DOCENTI CON 360 GIORNI DI SERVIZIO.
Il Ministro aveva promesso l’emanazione dei TFA speciali, ma, da indiscrezioni provenienti dal MIUR, nulla di concreto è stato stabilito in merito, senza considerare la situazione dei docenti della tabella C e D, e cioè i docenti tecnico-pratici, per i quali non esiste nemmeno una bozza di decreto in merito di abilitazione all’insegnamento.
Bandire un concorso a cattedra può essere un’occasione che non si presentava da tempo, ma lasciare indietro chi nella scuola ha investito la propria vita lavorativa è discriminante e non degno di un paese civile.
Per questo motivo il CONITP ha chiesto di accelerare i tempi per l’emanazione di un decreto che attivi corsi abilitanti riservati per tutte le classi di concorso, ivi compresi gli ITP e i docenti di strumento musicale ,un corso abilitante analogo a quello già espletato con la Legge 143/2004 e DM 21/05, in quanto solo attraverso la stabilizzazione del personale docente si potrà ottenere una scuola di qualità, che garantisca la continuità didattica e il diritto allo studio dei discenti.

PERSONALE ATA – DOCENTI INIDONEI
Il CONITP ancora una volta ricorda che la situazione dei Docenti Inidonei è tuttora irrisolta.
Gli ATA e i docenti inidonei stanno ingiustamente subendo gravi discriminazioni e danni a causa dell’approvazione della recente legge del 7 agosto 2012, n. 135 contenente le “Disposizioni della spesa pubblica a servizi invariati” (Spending review).
Non si può imporre a docenti inidonei di passare in un profilo diverso , e cioè quello degli ATA , senza il loro consenso .
Se avvenisse l’eliminazione dell’articolo 14, comma 13 si eviterebbero tutte le altre conseguenze negative derivanti dall’applicazione del D.L. sopra citato e cioè:
1) il trasferimento d’ufficio, senza una manifesta volontà dei Docenti, che costituirebbe una dequalificazione;
2) lo spostamento nelle segreterie di personale che, avendo spesso problemi di salute, non è in grado di assumere carichi di lavoro eccessivi, e che quindi non potrà farsi carico della mole di lavoro che oggi si svolge nelle Amministrazioni Scolastiche;
3) la sottrazione del posto di lavoro alla categoria ATA ( in particolare i precari), costituita da personale con esperienza. Le scuole inevitabilmente risentiranno del loro mancato supporto.
Pertanto il CONITP ha chiesto :
1) l’abrogazione del comma 13 art. 14, o una sostanziale modifica;
2) il ripristino della dispensa dal servizio per coloro che volessero richiederla;
3) la possibilità di andare in pensione con gli stessi requisiti previsti per tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Sarebbe un atto di responsabilità intervenire per bloccare o limitare questo passaggio degli inidonei nei ruoli ATA , tutelando nel contempo il personale
ATA e i docenti inidonei.
Oltre il personale ATA, bisogna ricordare i tagli subiti dai collaboratori scolastici, il cui numero risulta fortemente ridimensionato rispetto alle esigenze e alle necessità delle scuole, determinando sovraccarico di lavoro e caos nella organizzazione dello stesso. Oggi molte scuole hanno difficoltà per garantire le attività più elementari nonché una pulizia adeguata dei locali.
In merito il Parlamento e il Ministero dovrebbero intervenire sullo spreco relativo agli appalti di pulizie nelle scuole .
Infatti il Ministero dà i soldi alle scuole che devono pagare un consorzio che sta a Roma , il quale paga la ditta subappaltante locale. Essa paga gli operai pulitori, detti anche ex LSU. Questi operai dovrebbero lavorare per 7 ore dal pomeriggio fino alla sera, dopo il termine delle lezioni, per pulire le scuole che dovrebbero brillare come un cristallo. Ma chi controlla che svolgano l’orario completo di lavoro? E chi controlla che abbiano svolto effettivamente le pulizie? Intanto le scuole, nonostante gli alti costi per mantenere le ditte di pulizia, restano sporche, e questi operai sottraggono collaboratori scolastici alle scuole per il 25% dell’organico. Lo Stato crede di risparmiare, tagliando posti di collaboratore scolastico , ma in realtà c’è uno spreco enorme per un servizio in realtà non reso.
Inoltre i collaboratori scolastici si occupano della vigilanza, l’assistenza all’attività didattica , dei servizi per il funzionamento della scuola , tutte attività che gli operai pulitori non possono assicurare.

Infine altro problema non risolto riguarda i docenti ITP , infatti , il comma 81 dell’articolo 4 della legge 183/2011 prevede il transito degli insegnanti tecnico pratici in esubero nei ruoli del personale ATA che, oltre a demansionare e mortificare una categoria di insegnanti da sempre motore dell’istruzione tecnica e professionale, incide notevolmente sul precariato tagliando posti agli assistenti tecnici.

RIFORMA TECNICI E PROFESSIONALI

Il “rapporto di monitoraggio” sul primo anno di applicazione delle linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento curato dall’Indire ha evidenziato criticità nei settori tecnici e professionali.
Soprattutto negli istituti professionali,l’INDIRE ha sottolineato ciò che da sempre sostiene il CONITP , la riduzione delle ore di laboratorio nel primo biennio è una contraddittorietà di base, perché se da un lato la riforma sottolinea l’importanza della didattica laboratoriale, dall’altra sottrae risorse in termini di orario al personale addetto al laboratorio.
Il Ministero per far fronte alle critiche ha emanato la nota 2363 del 19 settembre 2012, con la quale risponde alle criticità avanzate dalle scuole affermando che le problematiche segnalate, ed in particolare quelle connesse alla riduzione degli insegnanti in compresenza e delle ore di insegnamento affidati docenti tecnico pratici possano, in parte, “essere affrontate con opportuni impiego degli strumenti già a disposizione delle istituzioni scolastiche”.
Strumento suggerito dal ministero è l’autonomia scolastica, con la possibilità di modulare diversamente l’orario delle lezioni nei vari periodi dell’anno per “aggregare in modo mirato gli spazi orari”. Quindi, si legge nella nota, “la difficoltà ad eseguire specifiche esperienze laboratoriali per l’insufficienza del numero delle ore di laboratorio continuative o ravvicinate nei giorni – tipico il caso lamentato dalle scuole del settore enogastronomico nel quale sono talvolta richieste lunghe lavorazioni di cucina – può essere superata da orari delle lezioni su base quindicinale mensile, oppure da moduli orari appositamente predisposti per particolari periodi dell’anno”.
Il ministero suggerisce, inoltre, di avvicinare in una stessa settimana ore della disciplina interessata, recuperando nelle settimane successive, o in un altro momento dell’anno, le ore non effettuate le altre materie, senza intaccare il monte ore delle discipline.
Il CONITP in merito alla nota 2363 del 19 settembre 2012 invita i tecnici del MIUR a verificare l’applicazione delle quote di autonomia .Infatti molte province hanno avuto difficoltà nel sottrarre ore ad alcune materie per attribuirle ad altre, ed ancora qualche provincia si è rifiutata di approvare le quote di autonomia richieste dalle singole istituzioni scolastiche.
Quindi il problema sussiste ed è evidente.
Le scuole si trovano ad affrontare enormi difficoltà, e la formazione professionale ha subito un notevole peggioramento a causa della riforma.
Il CONITP continua a sostenere che la riforma va rivista in tutti gli aspetti che riguardano le ore laboratoriali degli Istituti tecnici e professionali nonché corretta apportando eventuali modifiche ai quadri orari aumentando le ore di laboratorio specifici , in quanto, la riforma per gli indirizzi di studio tecnici e professionali è stata un fallimento, oltre ad essere profondamente contraddittoria, e inconciliabile tra impianto ordinamentale e Linee guida degli istituti tecnici e professionali.
Il mondo della scuola deve essere al servizio di quello del lavoro, il raggiungimento di questo obiettivo è ancora molto lontano per l’Italia.
Il Ministro Francesco Profumo in occasione di un Convegno alla “Luiss” di Roma, ha chiaramente espresso l’obiettivo di creare un ponte più efficace tra scuola e mondo del lavoro, perché è compito dell’istruzione italiana contribuire in modo decisivo a velocizzare il passaggio dalla crisi economica alla ripresa, attraverso la formazione professionale e tecnica.
Pertanto il Parlamento deve adottare adeguate iniziative volte a valorizzare la formazione tecnico-professionale, anche intervenendo sui quadri orari delle materie specifiche presso gli Istituti tecnici e professionali e valorizzando quelle classi di concorso, in cui ricadono i docenti afferenti al comparto tecnico-professionale, che per la loro specificità risultano essere fortemente legate al sistema produttivo e alle richieste del mercato;
Valorizzare le attività di laboratorio, le attività degli insegnanti tecnico pratici, le discipline professionalizzanti, l’esperienza di alternanza scuola lavoro e il sistema di istruzione e formazione professionale che, attualmente, presenta criticità e disarmonia a livello nazionale in virtù delle competenze regionali in materia.

INSEGNANTI DI SOSTEGNO

Gli Insegnanti di sostegno sono insufficienti, la continuità didattica viene continuamente compromessa, gli effetti delle riforme si moltiplicano, colpendo purtroppo la parte più vulnerabile del mondo della scuola.
La scarsità delle risorse, quando parliamo di disabilità e diritto all’istruzione, non può mai giustificare il disservizio, si trattasse anche di una sola ora di lezione. E’ scritto in alcune recenti sentenze, che danno ragione alle famiglie degli studenti disabili ai quali le ore di sostegno sono state drasticamente ridotte in seguito ai tagli operati dalla riforma Gelmini. Il CONITP in merito ritiene che bisogna tutelare di più i ragazzi disabili attraverso un organico di sostegno più consono alle necessità, e auspica che la politica trovi una soluzione per il superamento delle aree di sostegno tutelando tutti gli insegnanti specializzati alle attività di sostegno.

TAGLI ALLA SCUOLA

La scuola pubblica italiana è stata stravolta da una politica di tagli i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti: riduzione del tempo pieno nella scuola dell’obbligo e impossibilità di svolgere attività laboratoriali e in compresenza, riduzione dei servizi a tutti e in particolare ai disabili e agli studenti di origine straniera, ridimensionamento di orari, di discipline, di sperimentazioni nelle scuole superiori, carenza di fondi per l’ordinario funzionamento delle scuole e per qualsiasi progetto didattico, per acquistare la strumentazione necessaria al funzionamento dei laboratori, o per nominare i docenti supplenti.
Sono stati tagliati migliaia di docenti delle scuole primarie, dell’infanzia , delle scuole medie e superiori anche attraverso l’aumento del numero di alunni per classe, e poi il Governo ha bloccato gli scatti di anzianità retributiva e non ha ancora firmato il nuovo contratto economico scaduto nel 2009 .
Il personale della scuola e le scuole stesse sono ormai al collasso e la politica deve fermare i tagli alla scuola, perché la scuola ha già dato più di quello che poteva.

Questa è stata l’ampia panoramica presentata al Presidente Fini su tutte le problematiche che la scuola vive attualmente.
Un ringraziamento al FLI, nelle persone degli On .Muro, Granata e Di Biagio, ed in particolare al Prof. Giorgio Mottola, che si è fatto carico ancora una volta di portare all’attenzione dell’On. Fini le richieste, le esigenze e le difficoltà degli insegnanti non abilitati, altrimenti invisibili, perché ignorati dalle istituzioni governative e politiche, sebbene abbiano dato e diano quotidianamente un apporto indispensabile, insostituibile ed irrinunciabile alla formazione di tanti giovani, ma anche dei docenti inidonei, del personale ATA, dei collaboratori scolastici e degli operatori della scuola tutta.
Il CONITP ringrazia ancora Professor Mottola per il Suo sostegno, e per aver reso “meno invisibili” i problemi della scuola con la grinta e la passione che contraddistinguono ogni Suo intervento.
Infine, un ringraziamento a tutti i docenti che hanno partecipato all’incontro.
Il Vice presidente del CONITP
Antonio D’Ascoli
Il Portavoce/segretario CONITP
Prof.ssa Deborha Falcetta
Il Presidente del CONITP
Crescenzo Guastaferro

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