Alex Corlazzoli
Per una volta, come nella Bibbia, ha vinto Davide contro Golia. Sembrava impossibile che una piccola associazione di Bordighera, āFacciamo scuola insiemeā, composta da insegnanti, genitori e studenti potesse vincere la battaglia contro Roma, contro i ministeri della Pubblica Istruzione e dellāEconomia per recuperare i crediti che questāultimi dovevano e devono nei confronti di 24 scuole della provincia di Imperia: oltre due milioni di euro.
E invece ce lāhanno fatta grazie ad una class action che ha visto in prima linea la professoressa Paola Rottino: i due Ministeri dovranno controllare la situazione creditizia delle scuole coinvolte entro il 30 settembre 2013 e entro il 30 dicembre del 2013 dovranno liquidare i soldi spettanti a ciascuna scuola.
Eā una storia anomala questa in un Paese dove la gente perde sempre, dove nessuno piĆ¹ trova la forza di fare una battaglia contro Roma. La class action era stata aperta con una richiesta di messa in mora dei due ministeri nel maggio del 2011. A fronte di un sostanziale nulla di fatto al termine dei 90 giorni prescritti per legge dopo lāinvio della messa in mora, lāassociazione ha deciso di procedere con ricorso al Tar. Una battaglia senza precedenti che ha visto genitori, studenti e insegnanti per la prima volta insieme. Paola, lāavevo conosciuta nel 2010 alla trasmissione āArticolo 3ā di Maria Luisa Busi, chiusa troppo presto da una fin troppo solerte direzione Rai. Era la fase della raccolta firme, dellāavvio della class action: un lavoro lungo, meticoloso, pacchi di carta da raccogliere e inviare al Ministero per la diffida. Non avrei mai creduto che un giorno mi avrebbe telefonato per annunciarmi la clamorosa notizia.
Inutili anche le eccezioni ai ricorrenti da parte dellāAvvocatura di Stato che ha sollevato questioni in merito alla ācarenza di dimostrazione della posizione legittimante dei ricorrentiā: il Tar di Genova ha risposto che āsi tratta di soggetti che versano in una situazione di classe essendo tutti accomunati dal medesimo interesse sostanziale allāottimale funzionamento della comunitĆ scolastica cui appartengono, cui ĆØ strumentalmente collegata la pretesa di ottenere la regolare erogazione dei finanziamenti previstiā.
Per i Ministeri, che potranno comunque appellarsi, si tratta di una sconfitta che ci si augura possa essere un favorevole precedente per chi in questo Paese non si arrende. A Imperia, di fronte alla mancanza di fondi negli istituti necessari al funzionamento delle scuole, hanno alzato la testa e hanno vinto. In Italia ĆØ ancora possibile. Loro ce lāhanno dimostrato.
il Fatto