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Far ripartire il prossimo anno scolastico: aggiornamento graduatorie docenti in tempi utili e linee guida ministeriali

È il 21 giugno 2020 e i docenti sono ancora senza linee guida ministeriali per il prossimo anno scolastico e senza aggiornamento delle graduatorie.

Con quale contingente si intenderà ripartire e, soprattutto, quali e quanti danni per la classe docente ci saranno, se l’iscrizione nelle graduatorie avverrà in ritardo, sarà grossolana, in “last minute” e non in tempo utile per permettere un’ottimale ripresa delle lezioni?

Sembra di capire che tutta la politica sia pronta, dalla maggioranza all’opposizione, a fornire proposte, ma sempre più sfumate e facendo i conti senza l’oste.

È bene chiarire che i docenti chiedono con forza la riapertura delle scuole e in presenza, ma anche delle garanzie di dignità e qualità lavorative e messa in sicurezza. Sono pronti a test sierologici, al distanziamento sociale, al plexiglass, alle mascherine, ai gel igienizzanti, a pulire anche le cattedre e gli strumenti utilizzati ogni cambio d’ora, ma il Governo è pronto ad assumersi delle responsabilità e ad attuare soluzioni concrete? Dove sono le linee guida ministeriali? Sono pronti a tutto, gli insegnanti, ma hanno il diritto di sapere come e quando riaprirà la scuola, come e quando fare scuola.

La didattica a distanza è stata un’alternativa, quando non c’erano alternative, ma non può e non deve essere una regola né deve autorizzare a cambiare il processo di insegnamento-apprendimento o ad aumentare il monte ore degli insegnanti, le cui 18 o 24 ore sono solo su carta, senza alcuna menzione del lavoro sommerso, a scuola e a casa.
Chi lavora in ufficio, davanti a un PC, può spegnerlo all’ottava ora e ritornare a casa, chi lavora con “materiale umano” non può avvalersi di un “click” e accantonare ragazzi e bambini, neanche tra le mura domestiche.

Il virus non si è indebolito e non è scomparso, quindi se il comportamento patogeno è direttamente proporzionale al comportamento umano, se la cosa più dannosa è l’assembramento, vista la trasmissione da essere umano a essere umano, si vogliono dimezzare le classi e le sezioni? Per evitare genitori e delegati nell’accoglienza, il vecchio e tanto caro scuolabus non può tornare come prassi operativa? Aggiornare subito le graduatorie per il reclutamento della categoria docente dal primo settembre non è una proposta degna di considerazione, o sono necessarie solo le iscrizioni di partecipazione ai concorsi, che non si sa quando verranno svolti?

Perché salutare i bambini e i ragazzi in un parco, gesto se non encomiabile, almeno da non sottoporre a giudizio critico e distruttivo, non è fare scuola, non è la scuola.

A dispetto degli slogan e della propaganda, il motore del sistema di istruzione si è fermato a febbraio 2020 e non si sa come farlo ripartire.

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