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I dirigenti scolastici veneti scrivono al ministro e ai sindacati

Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Al Vice Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

Al Dirigente Ufficio Scolastico XII

Ai sindacati comparto scuola
FLC CGIL
CISL scuola
UIL scuola
SNALS Confsal
Gilda Unams

UN ORIZZONTE CONDIVISO PER LE NUOVE GENERAZIONI

Siamo un gruppo di dirigenti scolastici, orgogliosi di esserlo e innamorati del nostro lavoro. Cosa ci può essere infatti di più bello che impegnarci con i nostri docenti per ragazzi e giovani in cammino verso il futuro? Questo è di per sé fonte di energia e forza.

Non siamo soli: le famiglie, che si aspettano molto dalla Scuola alla quale si affidano per la crescita culturale e umana dei loro figli, ci sostengono e ci appoggiano. Quando infatti dimostriamo loro, non tanto con i libri contabili ma con la nostra testimonianza di impegno, che le strade percorse hanno accresciuto culturalmente ed eticamente i loro ragazzi, sanno affrontare con noi ogni difficoltà.

Ma sanno che siamo rappresentanti dello Stato e da questo si aspettano i servizi che pagano con le loro tasse.

In questi ultimi anni la scuola ha pagato in prima fila pesanti tagli di bilancio, in una logica esclusiva di risparmio e senza un progetto chiaro e coerente di innovazione.

Lo stesso Ministero ha dovuto piegare il capo a tagli pesantissimi, determinati dalle politiche di risparmio del MEF, privi spesso di una logica sul terreno formativo.

L’esempio dell’ultima ora è quello che sta avvenendo a seguito dell’accordo per il recupero degli scatti di anzianità 2011, che ricade in toto sul Fondo di Istituto (FIS) e sul MOF, la fonte di finanziamento del MIUR per il miglioramento dell’Offerta Formativa che permette alle scuole di rispondere ai bisogni formativi del territorio in cui agiscono.

Noi dirigenti ci troviamo in mezzo al guado con le nostre famiglie, i ragazzi, i nostri docenti e Ata su una sponda e voi dall’altra, divisi ancora una volta dalla corrente violenta della crisi, sbattuti fuori dalla comune navigazione e ora contrapposti.

Ci riferiamo alla depauperazione del nostro MOF 2013. Se può essere comprensibile la richiesta dei lavoratori di recuperare gli scatti di anzianità, non lo è invece l’idea – poi praticata- di usare il FIS, e anche il MOF, per finanziare questa operazione.

Siete sicuramente consapevoli che ciò ci mette ancora una volta nella situazione emergenziale di chi ha stipulato un patto con la sua utenza (o il POF non è più vincolante?) e che ora si ritrova con poco più della metà del “promesso” per pagare le attività aggiuntive del proprio personale, con la prospettiva di dover rinunciare a molto di quanto le nostre scuole hanno costruito in termini di progettualità e efficace organizzazione.

Morte lenta quindi delle attività progettuali che, non sostenute da altro, finiranno nel libro dei ricordi se anche il prossimo anno, per garantire la copertura degli scatti stipendiali del 2012, si dovesse proseguire con queste scelte politiche ed economiche.

PER FAVORE … FERMATEVI!!!

E l’Amministrazione ci lascia ancora una volta in mezzo tra le due sponde, addirittura minacciandoci di non ricorrere al contributo delle famiglie. Siamo perfettamente consapevoli che quello delle famiglie è un “contributo volontario”: il problema vero e quotidiano è che, da diversi anni, purtroppo vengono drasticamente ridotti gli stanziamenti ministeriali alle istituzioni scolastiche.

L’autonomia scolastica, senza una ripresa di finanziamento del sistema formativo (siamo ai livelli OCSE più bassi rispetto alla quota del PIL), rischia di svuotarsi di senso e qui occorre un’inversione di rotta.

Torniamo a navigare insieme! E’ INDISPENSABILE riaprire il dialogo con gli operatori della scuola e in primo luogo con i dirigenti, per trovare le soluzioni opportune, sapendo che la civiltà di una nazione si misura anche da quanto essa investe in istruzione e cultura.

Nessuno ha paura di lavorare di più o meglio, tutto è perfettibile e riformabile, ma non tagliando le corde che tengono il timone. Qual è la direzione politica della nostra futura scuola? Ancora tagli e bussola senza magnete? Quale obiettivo ha in mente la nostra classe dirigente che ci lascia a noi stessi, senza risorse adeguate per gestire le scuole?

Noi abbiamo bisogno del lavoro motivato di docenti e di personale Ata che non possiamo sempre e solo sostenere con le blandizie e gli incoraggiamenti. Dateci una mano a valorizzare coloro che spesso si

impegnano tra l’indifferenziazione e un egualitarismo che il fondo di istituto, tanto più ora al minimo, non riesce né a ripagare né a garantire.

Noi abbiamo bisogno di risorse per una formazione obbligatoria in servizio che permetta agli operatori di essere all’altezza della sfida culturale.

Noi abbiamo bisogno che venga riconosciuto il ruolo dei collaboratori del Dirigente, e delle molte altre Figure di Sistema, che hanno un ruolo ormai insostituibile nelle nostre comunità, in una scuola profondamente mutata.

Come potremo riconoscere il merito e la qualità altrimenti?

Il progetto UE 2020 sarà ancora per l’Italia il medesimo incagliarsi di Lisbona 2010?

Vi preghiamo di fermarvi: dobbiamo navigare nella stessa direzione, verso lo stesso orizzonte di crescita e progresso per tutti, in quell’impegno per la formazione che ciascuno di noi si è assunto.

Primi firmatari

I Dirigenti scolastici
Bernardinello Gabriele– I.C. Legnago 1
Bonini Mario– Liceo Sc. E. Medi
Carazzolo Luciano– Liceo Sc. G. Galilei
Gandini Silvio– Liceo Class. G. Cotta
Morbioli Nicoletta– I.C. VR 16
Mezzari Donatella– I.C. Colognola ai C.
Piccoli Gabriella– I.C. Castelnuovo
Sette Viviana– I.C. VR 3
Squarzoni Marco– I.C. Sona

Seguono altre firme di dirigenti scolastici.

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