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I geometri guadagnano piĆ¹ degli architetti, lo rivela uno studio

Conviene di piĆ¹ conseguire la laurea o un buon diploma?

I geometri guadagnano piĆ¹ degli architetti, lo rivela uno studio

 

Vale di piĆ¹ la laurea o il diploma?

Certo che la laurea vale molto di piĆ¹ anche perchĆØ richiede impegno, sacrifici, spese fra affitto, libri, ecc. PerĆ² quando poi si consegue l’agoniato titolo occorre fare i conti con il mondo del lavoro che non sempre privilegia i laureati, anzi, spesso proprio li costringe (non tutti per fortuna) a ripiegare verso professioni per nulla in linea con il loro percorso di studi.

E proprio la crisi degli ultimi anni ha evidenziato ulteriormente questa problematica. A svelarlo ĆØ uno studio condotto dall’UniversitĆ  di Genova e raccontato su Repubblica dal bravissimo Corrado Zunino. Lo studio prendeva come riferimento la professione di geometra:”in un decennio – scrive Corrado Zunino – il fatturato medio di un geometra si sia attestato a 31.832 euro lordi l’anno (sfiorando 35mila euro nel 2008 e scendendo sotto i 28mila nel 2015). Oltre quindici punti percentuali, comunque, sopra il Pil medio pro capite. Le previsioni degli intervistati dai ricercatori nel 60 per cento dei casi prevedono un reddito “almeno pari” nel 2016, da poco chiuso. In dieci anni i professionisti in Italia sono lievemente cresciuti: da 105mila a 107mila anche se coloro che possono pagarsi la previdenza sono calati da 92mila a 82mila”.

Lo studio rivela la crisi degli architetti

Mentre al contrario lo studio registra un vero e proprio tracollo degli architetti: “Il centro ricerche del mercato dell’edilizia – prosegue l’articolo – ha rilevato tra il 2008 e il 2015 una riduzione del reddito annuo degli architetti, professione parente e avversaria, pari al 41 per cento. Un tracollo. Nello stesso periodo i geometri hanno perso solo il 7 per cento. Di piĆ¹, nel 2015 il numero degli architetti con reddito inferiore ai 9mila euro ĆØ cresciuto a quota 34 per cento mentre quelli che guadagnano piĆ¹ di 30mila euro sono soltanto il 17 per cento”.

Il geometra inizia a guadagnare quasi subito

Il dato piĆ¹ interessante ĆØ che i giovani diplomati geometra dopo un corso di 6 mesi post diploma o un tirocinio di 18 mesi presso uno studio iniziano ad essere autonomi economicamente ad un’etĆ  che si aggira intorno ai 20/22 anni e come conferma lo studio negli ultimi anni :” I nuovi geometri hanno preso quote ai mestieri “affini e laureati” (architetti e ingegneri, a cui a volte tolgono la “direzione dei lavori”) e ad altri apparentemente lontani (commercialisti e notai). Oggi solo il tre per cento dei geometri – rivela ancora la ricerca – ha la laurea, ma tutti hanno diversificato gli interventi. Le pratiche catastali e i rilievi topografici restano dominanti (il 45,6 per cento dei lavori fatti), ma scendono di tre punti rispetto a dieci anni fa. Nello stesso periodo si sono moltiplicate per quattro le certificazioni energetiche. E in generale si richiede l’intervento della figura per i test acustici, i rilievi architettonici, le dichiarazioni di successione, le pratiche fiscali e quelle burocratiche, la digitalizzazione delle procedure professionali. L’interlocutore non ĆØ piĆ¹ solo il Comune o la Regione, ma sempre piĆ¹ i condomƬni, le imprese, l’autoritĆ  giudiziaria. Sono geometri sette consulenti dei tribunali su dieci”.

Per pareggiare i conti dal 2020 per diventare geometri occorrerĆ  la laurea triennale cosƬ come impone l’Europa, forse lo scopo ĆØ quello di metterli sullo stesso piano degli architetti?

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