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I segretari dei sindacati che hanno indetto lo sciopero del 24 scrivono ai partiti

On. Angelino Alfano segretario PDL
On. Pierluigi Bersani segretario PD
On. Lorenzo Cesa segretario UDC

LORO INDIRIZZI

Gentili Onorevoli,
la Legge di Stabilità, nelle norme che riguardano la scuola, come sicuramente già saprete, sta determinando forti proteste da parte del personale e un clima di preoccupante tensione nelle scuole.
Le misure previste non hanno alcuna motivazione correlata agli aspetti di modernizzazione, né, tantomeno, di avvicinamento ai livelli europei ma puntano semplicemente al recupero di risorse finanziarie.
La nostra sollecitazione è volta ad eliminare, in sede di esame e approvazione del provvedimento in Parlamento, tali misure.
Contiamo per questo molto su un vostro impegno diretto affinché siano operati gli indispensabili interventi emendativi al testo del disegno di legge. Riteniamo urgente e utile, a tal fine, un incontro urgente per approfondire ulteriormente le ragioni che di seguito vogliamo esporre .
Le misure sulla scuola rappresentano una palese ingiustizia:
Рperch̩ sono state introdotte dal Governo senza alcun confronto con il sindacato
Рperch̩ annullano il contratto di lavoro in materia di orario e retribuzione
– perché innalzano arbitrariamente le ore di insegnamento, abbassando la qualità dell’istruzione
– perché sottraggono opportunità di lavoro per decine di migliaia di docenti precari
– perché riducono di fatto le retribuzioni, già ferme per il blocco del contratto e tra le più basse d’Europa

Un intervento che avrebbe effetti così negativi e così gravi sul personale docente, privandolo di fatto di una regolamentazione contrattuale nel rapporto di lavoro, è inaccettabile. Il rischio concreto è che oltre a incidere negativamente sulla qualità della didattica, la modifica dei carichi orari possa rivelarsi ingestibile sul piano organizzativo e di gestione delle attività scolastiche.
Registriamo, rispetto alle misure annunciate, un clima di preoccupazione, disagio e tensione crescenti fra gli insegnanti, impegnati ogni giorno in un lavoro difficile che li porta ad accettare cambiamenti continui e sfide quasi impossibili per una scuola sempre più moderna, accogliente, rigorosa.

Gli insegnanti hanno buoni motivi per protestare: alle retribuzioni più basse d’Europa, al blocco del contratto, al rinvio del pagamento degli scatti di anzianità si aggiunge un investimento in istruzione tra i più bassi del vecchio continente e ora l’insopportabilità di una politica che sceglie di tagliare ancora sulla scuola.
Negli altri paesi europei l’orario di insegnamento è in media di 18 ore. I docenti italiani hanno un carico settimanale di ore di lezione in classe superiore alla media europea sia nella scuola primaria (22 contro 19,6) che nella secondaria di secondo grado (18 contro 16,3) e praticamente identico in quella di I grado (18 contro 18,1).
Non esiste alcuna ragione plausibile per obbligare a 24 ore di lezione, se non l’intento di recuperare risorse, riducendo gli organici e risparmiando su supplenti e precari. Una scelta di risparmio solo apparente, che costerebbe invece molto in termini di minor qualità del servizio, mentre allontanerebbe l’Italia dall’Europa, accentuando la frattura tra gli insegnanti italiani, che svolgono una funzione così delicata importante, e chi ha responsabilità di decisione politica.
E’ per queste ragioni, per superare gli effetti negativi e dannosi delle misure previste dal Governo, che abbiamo attivato una serie di iniziative, manifestazioni, modalità articolate di protesta e interrotto i rapporti con il ministero dell’Istruzione.
Gli insegnanti, che alcuni autorevoli rappresentanti delle istituzioni hanno chiamato ‘eroi moderni’, non chiedono vuote attestazioni ma concrete attenzioni improntate al doveroso rispetto e alla giusta valorizzazione della loro professionalità.
In attesa di riscontro, e sottolineando ancora l’urgenza delle questioni sottoposte alla vostra attenzione, porgiamo distinti saluti.

Roma, 18 ottobre 2012
CISL SCUOLA Francesco Scrima.  UIL SCUOLA Massimo Di Menna. SNALS CONFSAL Marco Paolo Nigi.

GILDA UNAMS Rino Di Meglio

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