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In Sicilia mancano insegnanti, ecco dove e quali

In Sicilia mancano insegnanti, ecco quali

Sembrerebbe un paradosso invece è proprio così. Da un lato migliaia di docenti siciliani sono stati costretti a fare le valigie e recarsi di corsa al Nord, dall’altro lato si registra una carenza importante in organico. La colpa di chi e’? Del concorso ovviamente, lo spiega qui di seguito il Corriere della Sera.

Abilitati all’insegnamento dalle università siciliane, ma bocciati senza pietà dalle commissioni del concorsone a cattedre previsto dalla riforma della «Buona scuola». Sono già quasi quattrocento le cattedre che non potranno essere assegnate in Sicilia per mancanza di docenti all’altezza di entrare in classe. E il bilancio è ancora provvisorio. Posti che, spiega Maria Padalino, vice provveditore agli studi di Palermo, «saranno coperti dai precari delle graduatorie ad esaurimento o d’istituto». Anche se ancora non si conosce l’esatta entità dei posti liberi. Posti che difficilmente potranno andare ai neoimmessi in ruolo siciliani ai quali sono state assegnate cattedre in altre regioni. Anche se mancano ancora all’appello le classi di concorso con il maggior numero di candidati: infanzia e primaria, tra tutte, i prof siciliani sarebbero risultati particolarmente poco preparati per il concorso.

Bocciati 7 su 10
In Sicilia mai prima d’ora le selezioni per un concorso a cattedra erano state così ardue. La selezione è stata drastica: solo 35 candidati ammessi ogni cento, contro i 47 a livello nazionale. Con alcune situazioni paradossali: nessun ammesso su 264 candidati al concorso di filosofia e scienze umane che lascerà vacanti 25 posti; meno di 5 ammessi su cento alla selezione per l’insegnamento dell’ambito numero 1 (Arte e Immagine nella scuola media di I grado e disegno e storia dell’arte negli Istituti di II grado), che lascerà vacanti ben 76 cattedre e appena sette ammessi all’orale ogni cento per insegnare scienze giuridico-economiche negli istituti tecnici e professionali. Al momento, sono 396 le cattedre che non saranno assegnate perché agli orali sono stati ammessi meno docenti dei posti messi in palio: un quarto circa di quelli afferenti alle classi di concorso all’ultimo step. E non si tratta di una situazione sporadica, visto che le selezioni in cui sono approdati agli orali meno candidati dei posti messi a concorso sono ben 15 su 41: più di una su tre.Abilitati all’insegnamento dalle università siciliane, ma bocciati senza pietà dalle commissioni del concorsone a cattedre previsto dalla riforma della «Buona scuola». Sono già quasi quattrocento le cattedre che non potranno essere assegnate in Sicilia per mancanza di docenti all’altezza di entrare in classe. E il bilancio è ancora provvisorio. Posti che, spiega Maria Padalino, vice provveditore agli studi di Palermo, «saranno coperti dai precari delle graduatorie ad esaurimento o d’istituto». Anche se ancora non si conosce l’esatta entità dei posti liberi. Posti che difficilmente potranno andare ai neoimmessi in ruolo siciliani ai quali sono state assegnate cattedre in altre regioni. Anche se mancano ancora all’appello le classi di concorso con il maggior numero di candidati: infanzia e primaria, tra tutte, i prof siciliani sarebbero risultati particolarmente poco preparati per il concorso.

Bocciati 7 su 10
In Sicilia mai prima d’ora le selezioni per un concorso a cattedra erano state così ardue. La selezione è stata drastica: solo 35 candidati ammessi ogni cento, contro i 47 a livello nazionale. Con alcune situazioni paradossali: nessun ammesso su 264 candidati al concorso di filosofia e scienze umane che lascerà vacanti 25 posti; meno di 5 ammessi su cento alla selezione per l’insegnamento dell’ambito numero 1 (Arte e Immagine nella scuola media di I grado e disegno e storia dell’arte negli Istituti di II grado), che lascerà vacanti ben 76 cattedre e appena sette ammessi all’orale ogni cento per insegnare scienze giuridico-economiche negli istituti tecnici e professionali. Al momento, sono 396 le cattedre che non saranno assegnate perché agli orali sono stati ammessi meno docenti dei posti messi in palio: un quarto circa di quelli afferenti alle classi di concorso all’ultimo step. E non si tratta di una situazione sporadica, visto che le selezioni in cui sono approdati agli orali meno candidati dei posti messi a concorso sono ben 15 su 41: più di una su tre.

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