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La compresenza negli Istituti Tecnici – La prof.ssa Voltan risponde all'articolo di Corrado Zunino

 

Ho letto l’articolo di Corrado Zunino, su “La Repubblica” del 16 novembre 2013, dal titolo  “Istituti tecnici, la Carrozza studia la riforma: si parte dal nuovo orario”. Come ITP di Laboratorio di Informatica gestionale, mi sono sentita amareggiata da quanto riportato nell’articolo, per alcune affermazioni generaliste, offensive e chiaramente di parte, che credo non riflettano in alcun modo il pensiero del Ministro.

E’ evidente che in tutti gli ambienti di lavoro, c’è chi fa il suo dovere con preparazione e passione, e chi meno. Nel caso della compresenza è anche una questione di saper collaborare, in quanto il profilo di ITP opera in sinergia col docente teorico condividendo, insieme, strumenti , criteri ed obiettivi sia didattici che valutativi. Se ci sono mancanze, da una parte o dall’altra, che poi si traducono in un danno per gli alunni, vanno affrontati con le modalità e nell’ambito delle responsabilità attribuite agli Istituti stessi.

Devo anche aggiungere, per la mia esperienza di insegnante da 26 anni presso il corso Mercurio, e di mamma di due figlie che hanno frequentato lo stesso corso e si sono recentemente laureate in ingegneria a Padova, nei tempi previsti e con il massimo dei voti, che la riforma Gelmini non ha realmente corrisposto a quelle che erano le finalità, i criteri e le aspettative di un miglioramento dei percorsi formativi degli Istituiti Tecnici.

Nel caso dell’ex corso Programmatori Mercurio, diventato  Sistemi Informativi Aziendali, ad esempio, ci si sarebbe aspettato un maggiore peso delle materie qualificanti, come matematica, inglese, informatica. Tali discipline sono state  ridotte a favore ad esempio della lingua francese. Viceversa nell’ex corso linguistico “Erica” sono diminuite le ore di lingua straniera e tolta la compresenza con l’insegnante di madrelingua. La conseguenza, in questi ultimi anni, è stato un drastico calo di iscrizioni a questi corsi, che rispondevano probabilmente meglio alle esigenze del mondo del lavoro e alle aspettative delle famiglie.

Per la stima che ho verso il Ministro Maria Chiara Carrozza, che viene dal mondo della ricerca e dell’insegnamento, spero che, se mai dovesse decidere di apportare qualche correzione alla riforma, tenga in debita considerazione le materie qualificanti. Va inoltre considerato che le attività di laboratorio, se correttamente gestite, richiedono necessariamente la compresenza, tenuto conto che le esercitazioni devono essere opportunamente   preparate ed  occorre  seguire in modo efficace classi spesso numerose.

 

Elisabetta Voltan

ITP presso I.I.S. “Polo Tecnico”

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