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La giurisprudenza sta cambiando orientamento: i laureati non abilitati non saranno ammessi al concorso

Il Consiglio di Stato non concede la cautelare ai laureati privi di abilitazione, niente concorso riservato

A forza di forzarlo il sistema finisce per proteggersi. L’ultima decisione del Consiglio di stato sembra andare in questa direzione. Dopo la valanga di ricorsi presentati dai laureati privi di abilitazione allo scopo di essere ammessi al concorso, la Sesta sezione dei giudici di palazzo Spada non ha concesso la cautelare, almeno fino a quando non vi sarà la pronuncia della Corte costituzionale sulla legittimità delle norme che precludono ai non abilitati la possibilità di partecipare al concorso riservato.

Lo svolgimento del concorso rischiava di essere compromesso

Dopo anni di ricorso su tutti e su tutto e il contrario di tutto, il CDS ha optato per il “buonsenso” o quanto meno per la tutela di chi i requisiti li ha. La mole dei ricorsi e quindi la mole dei ricorsisti era talmente numerosa che rischiava di compromettere il concorso stesso a danno di chi i requisiti invece li possiede.

Ieri proprio in tal senso la sesta sezione Consiglio di stato con una serie di ordinanze gemelle e rimandando appunto la decisione alla Corte costituzionale: «si risolverebbe in una sostanziale sospensione della stessa fonte legislativa primaria, prima che sulla sua legittimità si sia pronunciata la Corte costituzionale».

Per una volta chi ha i requisiti per partecipare al concorso riservato potrà tirare un sospiro di sollievo, mentre chi ha tentato la strada breve del ricorso dovrà attendere il parere della Corte costituzionale. Insomma dopo la Plenaria per i diplomati magistrali e dopo la questione ITP, il CDS dice no ai laureati non abilitati.

 

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