Come era prevedibile con l’inizio della scuola sono aumentati i contagi da covid. Puntare tutto e solo sui vaccini probabilmente non è stata la strategia migliore. Le classi sono rimaste pollaio, i trasporti sono quelli che sono e il rischio di assembramenti è quanto mai reale.
Il governo e il ministro Bianchi però hanno individuato nel green pass la chiave di volta per un ritorno alla normalità , ma evidentemente da solo non basta, occorre ed occorreva altro. Infatti la gioia iniziale del ministro Bianchi sta lasciando spazio alla preoccupazione. Sono già diverse le classi in DAD e il rischio che possano aumentare sempre di più è quanto mai reale.
Lo stesso Libero Tassella in un’intervista rilasciata al nostro portale aveva previsto i rischi che i media stanno già raccontando, ma non solo, chi lavora nella scuola sa bene che il distanziamento non può essere garantito così come previsto. fuori dai cancelli i ragazzi sono liberi di abbracciarsi, di baciarsi e non rispettano lontanamente il distanziamento consigliato.
Se poi entrando a scuola si ritrovano in trenta in classe va da sé che i rischi aumentano e non solo per loro ma anche per gli operatori della scuola stessa, ATA e docenti. Questo porterebbe dritti alla DAD con tutte le conseguenze del caso come il temutissimo deficit formativo.
Di queste paure se ne discute molto sui social, i più preoccupati restano i genitori, ma anche gli studenti si dicono preoccupati e nessuno di loro vuole ripetere la situazione vissuta durante il lockdown. Intanto si stanno moltiplicando le micro bolle e per loro il ritorno alla DAD per scongiurare i contagi di massa.
Dal governo invece si moltiplicano gli inviti alla vaccinazione, anche per gli studenti che ricordiamo al momento per loro non è obbligatorio.
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