HomeScuolaPronta la direttiva: aumenti ai dirigenti solo se raggiungono gli obiettivi

Pronta la direttiva: aumenti ai dirigenti solo se raggiungono gli obiettivi

Forse si potrà fare finalmente squadra: dirigente, docenti e personale ata tutti assieme per garantirsi gli aumenti, o forse no, le stagioni del dividi et impera non sono ancora del tutto tramontate. Tuttavia nei prossimi due anni assisteremo a diversi cambiamenti introdotti dalla contestatissima legge 107/15 e parte di questi riguarderanno in particolare i salari dei docenti, ma anche dei dirigenti scolastici.

Per i DS non ci saranno più gli aumenti a pioggia come avveniva in passato, ma dovranno essere valutati pure loro e gli aumenti saranno corrisposti in base agli obiettivi raggiunti. Nei prossimi giorni, dopo il vaglio del Cspi, la direttiva a firma del ministro Giannini sarà emanata.

Le novità saranno contenute nel nuovo contratto (la firma avviene ad agosto n.d.r) dei dirigenti, saranno di tre tipi: quelli generali stabiliti dal MIUR, quelli legati alle specificità del territorio individuati dalle direzioni regionali e gli obiettivi specifici sulla scuola che deriveranno dal Rav, il rapporto di autovalutazione della scuola che il dirigente dovrà guidare.

I livelli che dovranno raggiungere saranno tre: Eccellente che tradotto in soldoni significa un aumento che va dal 10 al 30% rispetto alle fasce precedenti; Molto Buono che significa un aumento del 5% in più rispetto all’ultima fascia che risponde al giudizio di solo Buono. Se la scuola diretta non raggiungerà nessuno degli obiettivi prefissati, il dirigente non percepirà alcun aumento.

Da chi sarà valutato il dirigente scolastico?

A valutare i presidi sarà il Direttore Regionale. Se il DS non raggiungerà gli obiettivi, il Direttore comunicherà il risultato (negativo) e il preside avrà 30 giorni di tempo per aprire il contraddittorio che durerà 30 giorni. Nei casi gravi al Dirigente Scolastico non sarà rinnovato il contratto.

Secondo noi sarebbe stato più interessante se a giudicare il dirigente fosse stato il corpo docente, il personale ATA, le famiglie e gli studenti, veri protagonisti della scuola.

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