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Ritorno a scuola gli studenti ora protestano contro le contraddizioni di una scuola insicura. Sono le stesse contraddizioni messe in rilievo da SBC

Le reazioni degli studenti della scuola secondaria di secondo grado alla riapertura delle scuole con didattica in presenza, dimostrano:

1) Che quanto abbiamo denunciato come SBC per settimane corrispondeva alla realtà .

2) Che le scuole, trovandosi ancora impreparate dopo mesi di chiusura, non potevano essere aperte in simili condizioni senza un piano straordinario di riapertura.

3) Che le scuole non sono affatto sicure o meglio non assicurano un insegnamento in presenza in assoluta sicurezza igienico sanitaria , come ora gli stessi studenti stanno sperimentando sulla loro pelle e finalmente denunciando.

4) Che poco o nulla è stato fatto per i trasporti come denunciano gli studenti a Roma ( cfr. Intervista a la Repubblica di martedì).

5) Che il ricambio d’aria nelle aule non può essere effettuato con l’apertura di porte e finestre con le temperature gelide che si registrano nel Paese, rischiando una bronchite;

6) I ritardi su spazi organici e classi numerose sono carenze strutturali che permangono per mancanza di volontà politica.

Ora gli studenti giustamente manifestano per una scuola in presenza ma sicura, dando importanza alla sicurezza, quella che questa Ministra non è riuscita ad assicurare. La prrcentuale degli studenti che è contenta di ritornare comunque in presenza si è dimostrata minoritaria anche se rumorosae corteggiata dai media e fino a questo momento è stata di volta in volta strumentalizzata ora da questo ora da quello, persino dalla Ministra pro tempore con grande spazio sui giornali nazionali.

Libero Tassella

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