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Scatti d’anzianità e progressione stipendiale: lenti ed insufficienti

Lo afferma il rapporto 2017 della Fondazione Bruno Visentini

Scatti d'anzianità e progressione stipendiale: lenti ed insufficientiChe la progregressione stipendiale legata alla carriera e gli scatti di anzianità non garantissero una qualità della vita pari ai colleghi degli altri paesi europei era nota a tutti, tuttavia il rapporto condotto dalla Fondazione Bruno Visientini non solo lo conferma ma rincara la dose.

Secondo lo studio i lavoratori italiani raggiungono la “serenità” e l’indipendenza economica dopo 18 anni di lavoro, a circa 38 anni.

Le generazioni precedenti – afferma l’indagine della Fondazione Visentini – impiegavano 8 anni in meno, circa 10 anni.

Le prospettive per i giovani non sono affatto belle, la ricerca prevede che nel 2030 un giovane impiegherà addirittura 28 anni, altri 10 anni in più, insomma potranno pensare al loro futuro da indipendenti ad oltre 40 anni di età.

Fanalino di coda è la Grecia che sappiamo in quale stato versa, noi in questa triste classifica ci collochiamo al penultimo posto a dimostrazione che le politiche condotte dai vari governi non solo non hanno migliorato la prospettiva ma addirittura sono riusciti a peggiorarla.

Cosa occorre fare per garantire stipendi adeguati ai giovani?

Questi dati, secondo lo studio – devono far riflettere ai sia fini pensionistici sia per garandire salari dignitosi ai giovani. Il suggerimento è di rimodulare l’imposta fiscale in modo da alleggerire i cedolini degli stipendi dei giovani e di “appesantire” quelli che hanno raggiunto la cosidedetta maturità fiscale. Insomma la ricetta è di proporzionare le tasse in base all’età.

In questa situazione gli insegnanti e il personale ATA dove si collocano?

Anche i docenti e il personale ATA non sono messi bene. I loro contratti sono fermi al triennio 2006/2009 gli scatti d’anzianità non si sa se saranno finanziati. La perdita salariale è di oltre 150 Euro al mese, stime queste fatte dai sindacati, gli stessi che si sono poi accordati al rinnovo del contratto di categoria con un aumento medio (che non significa a tutti) di circa 85 Euro.

 

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