Era uno dei pilastri della buona scuola di Renzi, finalmente arriva la formazione obbligatoria e permanente per i docenti.
Il MIUR ha previsto un investimento di ben 325 milioni che andranno in larga parte alle universitĂ e agli enti di formazione.
Ad annunciare il piano è stata la stessa ministra Giannini nel corso di un evento al quale hanno partecipato rappresentanti dell’Ocse, dell’Unesco e dell’Istituto nazionale dell’educazione di Singapore.
Quanti sono i docenti coinvolti nella formazione obbligatoria?
A partecipare saranno tutti i docenti di ruolo, circa 750 mila unitĂ .
Come saranno suddivise le risorse stanziate?
Dei 325 milioni messi a disposizione, 120 milioni sono previsti dalla legge 107/2015 – ovvero la Buona Scuola – , 160 milioni derivano da fondi Pon e i restanti 45 milioni da altri fondi Miur.
In cosa consiste la formazione?
Le prioritĂ previste dal piano di formazione sono nove e vanno dal digitale alle lingue, dall’alternanza scuola-lavoro, all’inclusione, alla prevenzione del disagio giovanile, all’autonomia didattica.
Particolare attenzione avranno le lingue, il piano coinvolgerĂ 130 mila insegnanti allo scopo di innalzare il livello di competenza linguistica.
SarĂ possibile formarsi on line?
SarĂ anche possibile formarsi on line attraverso le piattaforme previste, ma molte delle ore dovranno essere in presenza.
I docenti avranno un aumento stipendiale in funzione alla nuova formazione?
No, non è previsto alcun aumento stipendiale.
I docenti che non si formano rischiano il licenziamento?
Assolutamente no. La normativa che disciplina il licenziamento si basa su un impianto diverso rispetto a quello della formazione ed è in vigore da prima della legge 107/15 che non l’ha modificata.