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Servizi scolastici – La palma d'oro va a Rovigo

Rovigo al top per i servizi finanziari e scolastici. La provincia è infatti al primo posto su base regionale, e al quinto a livello nazionale, nella classifica per la qualità dei servizi offerti agli abitanti per quanto riguarda, tra l’altro, gli sportelli bancari, il numero di operazioni di phone banking, il numero di classi e professori nelle scuole medie superiori.
La classifica. La provincia di Rovigo sale al quinto posto dal sesto del 2011. Segue Belluno, in discesa dal quinto al nono posto a livello nazionale. Più indietro Padova, che però resta nel gruppo di buona qualità di servizi finanziari e scolastici offerti e sale dal 25esimo al 18esimo posto. La qualità diventa invece accettabile a Treviso, 33esima, Vicenza, 41esima, e Verona, 55esima e in discesa di ben 15 posizioni rispetto al 2011. Mentre è scarsa la qualità dei servizi offerti dalla provincia di Venezia, che si è classificata al 64esimo posto, perdendo parecchie posizioni rispetto al 48esimo dell’anno precedente. A influire è la sottodimensione dei servizi finanziari, dove Verona e Padova sono rispettivamente al nono e al decimo posto, Belluno al 13esimo, e Venezia chiude in 50esima posizione. La sottodimensione dei servizi di istruzione media superiore vede Rovigo al primo posto a livello regionale e in 19esima posizione su base nazionale. Indietro Padova, 75esima, Vicenza, 81esima e Verona, 103esima.
Il commento. «Il comune di Rovigo», afferma Bruno Piva, sindaco del comune capoluogo, «è molto sensibile al mondo della scuola. Realizziamo progetti per avvicinare i ragazzi al teatro, e numerose iniziative insieme ad altri enti, come le associazioni di volontariato e i club service». «Le scuole paritarie», continua, «stanno affrontando un progetto bellissimo e importantissimo, che si chiama «a scuola senza zaino».
C’è molta attenzione al mondo giovanile. Un’altra iniziativa importante è stata la raccolta di questionari diffusi a tutti i giovani fino ai 35 anni, ai quali si chiedeva come vorrebbero la loro città, cosa mancasse e cosa esigessero. Abbiamo poi una doppia università, a Ferrara e a Padova. A Ferrara la facoltà di legge, mentre a Padova ci sono le lauree infermieristiche, scienze della comunicazione, il biennio di ingegneria. Contiamo circa due mila studenti che gravitano sul territorio». «La città», conclude Piva, «deve comunque diventare più accogliente. Perciò organizziamo mostre che portano fino a 250 mila visitatori. Stiamo anche studiando con le associazioni di categoria e i gruppi di commercianti iniziative per migliorare l’accoglienza».

ItaliaOggi

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