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Tassella SBC: l’autonomia scolastica è fallita. Dalla scuola della collegialità alla scuola della cooptazione clientelare

Il deficit di democrazia che si registra oggi nelle scuole italiane è il frutto velenoso introdotto dalla degenetazione dell’autonomia scolastica, l’attuale situazione della scuola italiana si è sovrapposta nella mia mente alla recente lettura delle lezioni americane di Umbero Eco sul Fascismo. ” Il Fascismo Eterno”.

I risultati della scuola dell’autonomia sono sotto ormai gli occhi di tuttti e possono essere così riassunti nei seguenti 8 punti:

1) Scadente preparazione degli alunni come dimostrano indagini sua a livello nazionale sia a livello internazionale. Del resto qualche tempo fa un manifesto sottoscritto da alcuni accademici denunciava questo aspetto.

2) Alto tasso di dispetsione e abbandono scolastico soprattutto al Sud.

3) Disparità tra una scuola e l’altra sul territorio, una competizione che ha fatto sparire molte scuole in nome del risparmio e del taglio della spesa, creando dei mastodontici e ingestibili istituti ( razionalizzazione/ desertificazione).

4) Gesione iper autoritaria degli istituti.

5) Modello competitivo e gerarchico che sostituisce svuoltandolo quello collegiale, previsto dai Decreti delegati di fatto ancora vigente

6) Disparita’ retributiva e pensionistica tra docenti fondata sul fare altro dall’insegnamento e sulla cooptazione clientelare.

7) Sottostima anche a livello economico del lavoro disciplinare svolto in aula con gli alunni.

8 ) Si sono inoltre disperse enormi risorse economiche con molteplici progetti per lo più attività autoreferenziali che hanno giovato non tanto agli alunni quanto al salario aggiuntivo di alcuni docenti , ai DS e ai DSGA.

9) Soddisfazione dell’alunno e del genitore cliente con la riduzione degli standard e con la promozione pressoché garantita, si vedano i risultati degli esami di Stato. Il successo garantito è assicurato dal DS che interviene in maniera autoritaria negli scrutini ponendosi non più da presidente ma da vero e proprio decisore.

Dopo oltre 20 anni di autonomia e di scuola pseudo aziendalista viene fuori un’ immagine drammatica e inwuietante della scuola italiana per alcuni versi completamente estranea alla scuola della Costituzione.

Inoltre ai vertici organizzativi non ci sono i più competenti ma coloro che sono stati scelti per cooptazione clientelare dai DS che preferiscono circondarsi da esecutori fedeli delle loro direttive che spesso sono le direttive dei loro sindacati di categoria.

L’emergenza Covid ha scoperto infine anche questo vaso di Pandora.

Un’ultima notazione, questo sistema ha anche fagocitato un istituto nato nei medesimi anni dell’autonomia , le RSU di istituto, anch’esse sono fallite e sono entrate nella mappa dei poteri dei DS al pari delle figure di Staff e delle funzioni strumentali, queste elette dal Collegio ma in effetti scelte dal DS.

Le RSU di Istituti sono spesso individuate dai DS e svolgono un ruolo di fiancheggiatori, ritagliandosi grosse fette di fondo di istituto in quanto le stesse OO.SS non hanno mai voluto definire le incompatibilità per la candidatura per DSGA, collaboratori vicari, collaboratori e figure di Staff.

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