Homesindacati18 novembre 2022 sciopero della scuola indetto dal SISA

18 novembre 2022 sciopero della scuola indetto dal SISA

Sciopero del personale della scuola

18 novembre 2022 sciopero della scuola

Liberare energie positive, garantire il diritto alla pensione anticipata, aprire ai giovani docenti e ATA

Ope legis per il pensionamento volontario immediato con decurtazione del 2,5% per ciascun anno mancante rispetto ai quaranta per tutte e tutti coloro che – lavoratori del comparto scuola – abbiano almeno trent’anni di servizio e di contributi, senza vincoli anagrafici.

30 anni pensione al 75%

31 anni pensione al 77,5%

32 anni pensione all’80%

33 anni pensione all’82,5%

34 anni pensione all’85%

35 anni pensione al 87,5%

36 anni pensione al 90%

37 anni pensione al 92,5%

38 anni pensione al 95%

39 anni pensione al 97,5%

la GIORNATA INTERA DI SCIOPERO per il 18 novembre 2022

Dopo aver contrastato Berlusconi, Monti, la legge Fornero con 48 ore di sciopero, dopo aver proclamato nell’estate 2012 lo stato d’agitazione contro l’inserimento del Fiscal Compact e dei vincoli di bilancio europei nella Costituzione italiana, sempre contrari all’iniquo governo Draghi, dopo aver difeso dalla dubbia legittimità costituzionale del certificato verde i lavoratori, continuiamo a esprimere la necessità di politiche sociali per tutte e tutti gli italiani, a favore di casa, scuola, cultura, salute e lavoro e al contempo manifestiamo solidarietà con i popoli di Africa, Asia e America Latina, nella convinzione che le multinazionali speculative e finanziarie che impoveriscono gli italiani e gli europei allo stesso modo pratichino il furto delle materie prime energetiche e alimentari di quei continenti.

A fronte del crescente peggioramento delle condizioni di vita degli italiani e della situazione della scuola pubblica in particolare chiediamo:

Abolizione del concorso per Dirigente Scolastico e passaggio a una figura elettiva sul modello universitario da parte del collegio docenti, scegliendo tra un suo membro, con laurea magistrale e ed almeno tre anni nel ruolo di primo collaboratore, rinnovabile o revocabile ogni biennio.
Assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per tutti gli ordini di scuola con immediato ope legis.
Immediata creazione del ruolo unico docente con uguale orario e uguale salario dall’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado.
Assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per tutti gli ordini di scuola del personale ATA, con valore bastevole del diploma di licenza media per i collaboratori scolastici.
Concorso riservato per i DSGA facenti funzione con almeno tre anni di servizio nel medesimo ruolo, anche se privi di laurea magistrale.
Recupero immediato dell’inflazione manifestatasi in questi mesi di Governo Draghi, procedendo con aumenti degli stipendi almeno del 20%, vedasi paniere delle associazioni dei consumatori.
Introduzione dello studio di arabo, russo e cinese nelle scuole secondarie superiori.
Ope legis per il pensionamento volontario a partire dall’a.s. 2023/24 del personale della scuola docente ed ATA con decurtazione del 2,5% per ciascun anno mancante rispetto ai quaranta per tutte e tutti coloro che abbiano almeno trent’anni di servizio e di contributi, senza vincoli anagrafici.

Avanziamo inoltre richiesta di totale revisione del sistema di reclutamento dei docenti, abolizione dei 60 CFU che foraggiano il mercato dei titoli, ritorno alla contrattazione per i percorsi di valorizzazione professionale, contro il blocco della mobilità che deve essere libera come in tutti i paesi dell’Unione Europea, abolizione della Scuola di Alta Formazione.

Il nostro impegno per l’ambiente e per il clima, le giornate di lotta indette insieme al movimento giovanile internazionale volto alla difesa del futuro ci convincono che non è con un esasperato economicismo, con un primato della finanza che potremo risolvere le grandi contraddizioni planetarie, fomentate dall’unipolarismo, il SISA sostiene la costruzione di un mondo multipolare, solidale e fraterno in cui la centralità dei saperi, della cultura e della scuola siano il cardine di una nuova civilizzazione, chiediamo pace per il mondo e fine di ogni razzismo, confermando il nostro impegno contro la sinofobia e la russofobia, così come contro la discriminazione per motivi religiosi nella società e nelle scuole italiane. Il SISA resta impegnato nella costruzione di una scuola aperta e partecipata, in cui, come diceva don Milani, non si facciano parti eguali tra diseguali, perché peggiorando le condizioni dei lavoratori si peggiorano le condizioni di apprendimento degli studenti. Il SISA chiede la riaffermazione della relazione educativa, della libertà di insegnamento dei docenti e della libertà di apprendimento degli studenti. Chiediamo altresì la fine dell’alternanza scuola – lavoro, non solo perché uccide, ma perché rappresenta il subappalto gratuito di manodopera e non insegna nulla, se non subordinazione e sfruttamento.

Solo coinvolgendo gli studenti – di cui il 17 novembre ricorre la giornata internazionale di lotta per i loro diritti – nella costruzione dei saperi e restituendo loro il protagonismo educativo che ne fa soggetti partecipi e non oggetto di una mera trasmissione dei saperi, vi è la possibilità di un radicale rinnovamento positivo della scuola italiana, nel solco della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza antifascista e fondata sul lavoro, una Costituzione che ritiene inviolabili i diritti di ogni essere umano, senza discriminazioni e per la piena integrazione delle seconde generazioni di immigrati e di quanti, vincendo enormi difficoltà, raggiungono l’Europa in cerca di pace e lavoro.

Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e informazioni

DAVIDE ROSSI
SEGRETARIO GENERALE

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