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500 Euro ai docenti: facciamo il punto

Il MIUR ha emanato le attesissime FAQ, lo ha fatto prima di Natale, attraverso le quali è possibile capire nel dettaglio come impiegare i cinquecento Euro destinati alla formazione professionale individuale. I docenti in questi giorni stanno ricevendo diverse proposte fra queste moltissimi corsi organizzati in fretta e in furia allo scopo di attingere alla succulenta somma, ma l’orientamento resta quello di natura tecnologica: PC, Tablet, notebook e… molti speravano in uno smartphone invece dovranno rassegnarsi.

Salvo Intravaia nell’articolo che segue fa il punto della situazione.

Niente smartphone né abbonamenti internet, sì all’acquisto di computer, libri e spettacoli teatrali anche “non attinenti” alla materia di insegnamento e per l’acquisto di Lim per la scuola. Il ministero dell’Istruzione pubblica 14 Faq (acronimo che sta per Frequently asked questions) che chiariscono una volta per tutte parecchi dei dubbi che hanno frenato finora l’utilizzo dei 500 euro erogati ai docenti per la formazione e l’aggiornamento professionale.

L’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste è pressoché libero perché la legge sulla Buona scuola “riconosce fondamentale la formazione professionale del docente nel quadro degli obiettivi formativi, che riguardano competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità”. E anche un docente di matematica può, secondo la direzione generale per il personale scolastico di viale Trastevere, utilizzare il bonus per l’acquisto di un romanzo.

Con i 500 euro sarà possibile anche acquistare hardware. Ma quali? Personal computer, computer portatili o notebook, computer palmari, tablet “rientrano nella categoria degli strumenti informatici che sostengono la formazione continua dei docenti” e potranno essere acquistati con la card dell’insegnante. Gli insegnanti non potranno invece acquistare altri dispositivi – come smartphone, pennette Usb, videocamere, stampanti e toner – perché non sono considerarsi prevalentemente funzionali ai fini promossi dalla carta. E sarà possibile pagare anche software come “programmi che permettono di consultare enciclopedie, vocabolari, repertori culturali o di progettare modelli matematici o di realizzare disegni tecnici, di videoscrittura e di calcolo”.

No invece all’acquisto di abbonamenti a linee adsl, al pagamento del canone Rai o di una pay tv. Per l’iscrizione ai corsi di aggiornamento occorre invece stare attenti agli enti che li erogano perché soltanto quelli accreditati dal Miur potranno essere rendicontati con la Card. (qui l’elenco completo).

Anche i corsi online rientrano tra le attività “consentite” ma solo se organizzati da università, consorzi universitari e interuniversitari, Indire, Istituti pubblici di ricerca o altri enti accreditati dal Miur. Da docente posso anche iscrivermi, sfruttando la somma prevista dalla legge 107, a “corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, corsi post lauream, master o corsi destinati specificamente alla formazione degli insegnanti organizzati da atenei o da consorzi universitari purché inerenti al profilo professionale del docente.

Così come i corsi organizzati dalle altre scuole purché coerenti con le attività individuate dal Pof triennale della scuola o con Piano nazionale di formazione previsto dalla Buona scuola. E gli insegnanti che lo vorranno potranno anche potenziare la conoscenza delle lingue straniere, iscrivendosi a corsi erogati da “enti culturali rappresentanti i paesi membri dell’Unione europea, le cui lingue siano incluse nei curricoli scolastici italiani” e si potrà pagare anche l’esame per il conseguimento della certificazione delle competenze linguistiche (qui gli enti certificatori accreditati).

Mentre le “rappresentazioni cinematografiche, l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo non devono essere necessariamente attinenti alla disciplina insegnata, in quanto la formazione professionale del docente – spiegano da viale Trastevere – riguarda competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità”. Le Faq non dicono come rendicontare le spese. Ma i sindacati consigliano di farsi rilasciare una ricevuta nominativa per gli eventuali abbonamenti. Mentre per gli spettacoli cinematografici e teatrali, l’ingresso ai musei e alle mostre occorre conservare i relativi biglietti da supportare eventualmente con un’autocertificazione.

E se per assistere alla mostra si deve utilizzare il treno o l’aereo occorre provvedere in proprio. Non si potrà impiegare il bonus per viaggi e alberghi. Via libera infine all’acquisto, magari in gruppo, di Lavagne interattive multimediali (le Lim), strumentazioni elettroniche digitali, libri, riviste o materiale didattico per la biblioteca scolastica e all’impiego del bonus o parte di esso per l’organizzazione di “corsi esterni al piano di formazione della singola scuola, assieme ad altri docenti”. Perché, ricorda il ministero, “va valorizzata la formazione professionale del docente, non solo in rapporto al piano dell’offerta

formativa della singola scuola, ma anche in riferimento a competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità, che saranno descritte e individuate nel prossimo piano nazionale per la formazione”.

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