L’Inps, a settembre 2025, darà il via a una campagna di verifiche sulle pensioni erogate all’estero. L’obiettivo è tutelare i beneficiari da pagamenti indebiti, ma chi non risponderà rischierà grosso.
Dal settembre 2025 l’Istituto di previdenza sociale (INPS) avvierà le verifiche sull’esistenza in vita di 165mila pensionati residenti oltreconfine. Gli accertamenti, che seguono quelli del 2024 su Nord e Sud America, Scandinavia ed Est Europa, si concentreranno ora su una selezione di Stati europei, asiatici e oceanici.
I diretti interessati riceveranno una comunicazione per confermare i dati entro gennaio 2026. Chi non lo farà avrà l’assegno versato in contanti presso Western Union a febbraio. Ma attenzione: in caso di mancata riscossione o attestazione entro il 19 febbraio, la pensione verrà sospesa da marzo 2026.
L’Inps effettua periodicamente questi controlli per prevenire pagamenti non dovuti a soggetti deceduti. Sono però esentati i pensionati residenti in alcuni Paesi europei, grazie agli scambi informativi con le rispettive istituzioni previdenziali.
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