ANDEISP rivendica ancora una volta i diritti di noi, docenti educatori e personale educativo inseriti in GAE, abilitati a seguito di concorso pubblico, equiparati giuridicamente ed economicamente ai docenti della scuola primaria fin dal DPR 417/74 (art. 121), che svolgiamo una funzione, “collocata dall’art. 3 del D.P.R. 23 agosto 1988 n. 399 nell’area della funzione docente”, “finalizzata alla formazione ed educazione degli alunni convittori e semiconvittori” (C.M. 111/89).
Noi personale educativo esclusi dalla riforma della scuola, come se non fossimo parte integrante del nostro sistema scolastico ed educativo.
Noi che:
Non possiamo chiedere la mobilità nella scuola primaria, pur essendo in possesso di abilitazione equiparata ed idonea all’insegnamento per questa classe di concorso
Non abbiamo avuto la possibilità di accedere al piano straordinario di assunzioni, pur essendo inseriti in GAE
Non possiamo accedere al concorso a cattedra, poiché la classe di concorso L030 (III) PEDAGOGIA E DIDATTICHE SPECIALI DELL’INSEGNAMENTO, ordine di scuola PPPP, equiparato in tutto e per tutto ai docenti della primaria, non viene considerata un’abilitazione a tutti gli effetti come quella invece conseguita dai docenti nella classe di concorso EEEE. Tra l’altro permane il paradosso per cui mentre il diploma magistrale viene considerato titolo abilitante all’insegnamento, l’abilitazione conseguita a seguito di concorso pubblico del personale educativo no
Non possiamo presentare la domanda di aggiornamento/mobilità tramite il sistema POLIS, ma dobbiamo affidarci al più antiquato e obsoleto sistema di trasmissione cartacea, a discapito della trasparenza, chiarezza e velocità
Non possiamo esprimere le preferenze per più di 3 sedi, mentre gli altri docenti possono scegliere tra 20 province diverse la propria destinazione
Non possiamo chiedere la mobilità interprovinciale sulla base della legge 107/2015 che deroga il vincolo triennale escludendo in pieno gli educatori
Non possiamo prestare la nostra attività educativa all’interno delle scuole, poiché non è prevista la figura dell’educatore per le attività di progettazione, coordinamento, gestione e realizzazione degli interventi educativi
Non possiamo sperare nella stabilizzazione nei convitti poiché le politiche ministeriali e provinciali si impegnano per la chiusura e non il mantenimento ed apertura di queste fondamentali istituzioni educative
Insomma … noi che siamo una figura fondamentale per l’educazione delle nuove generazioni e, invece di lottare per l’approvazione degli interventi formativi ed educativi che vorremmo realizzare, ci troviamo a combattere per riuscire a trovare il giusto spazio nei luoghi deputati all’educazione dei giovani.
E non per ultimo … noi che non siamo ascoltati e tutelati né dal Governo, né dai sindacati, ma solo dall’Associazione ANDEISP, l’unica vera voce di noi docenti educatori, ormai stanchi e sconfortati dall’attuale situazione di indifferenza ed insensibilità nei confronti della nostra categoria. Tra noi ci sono educatori che stanno perdendo la speranza di riuscire ad essere stabilizzati dopo anni di precariato, educatori che vedono lontana la possibilità di poter finalmente realizzare i propri sogni professionali per cui hanno tanto studiato, ed educatori che non si arrendono davanti alla netta disparità di trattamento ed alla violazione delle disposizioni normative che continuano a non essere attuate.
È fondamentale e prioritario il riconoscimento e l’applicazione della normativa che prevede la mobilità nella scuola primaria, ed il riconoscimento della nostra abilitazione quale titolo di accesso alla classe di concorso EEEE.
ANDEISP non si stancherà di difendere i nostri diritti, ci aspettiamo però anche la collaborazione dei sindacati e del Governo perché la legge venga attuata, il nostro profilo professionale venga tutelato e siano riconosciute a noi le stesse opportunità e diritti degli altri colleghi docenti
Andeisp (associazione nazionale docenti educatoru della istruzione statale pubblica)