Significativi cambiamenti attendono i dipendenti pubblici grazie all’ipotesi di rinnovo del Ccnl Funzioni Centrali 2022-2024, recentemente firmata da Aran e dalle principali sigle sindacali, eccetto Cgil e Uil. Il nuovo accordo prevede aumenti salariali e arretrati che promettono di migliorare il trattamento economico e le condizioni lavorative di oltre 6mila dirigenti e professionisti di enti pubblici non economici, agenzie fiscali, Enac e Ministero della Salute.
Dal gennaio 2024, gli stipendi subiranno un incremento medio di 558 euro lordi mensili, distribuiti su 13 mensilità. Inoltre, gli arretrati accumulati fino a ottobre 2023 raggiungeranno una cifra media di circa 9.400 euro. Il contratto introduce anche aggiornamenti normativi: maggiore tutela per la retribuzione di risultato in strutture complesse, indennità di trasferta equiparate ai dirigenti e un aumento del 20% per i professionisti Enac.
Sul piano normativo, il rinnovo promuove il lavoro agile, la transizione digitale e nuove misure di welfare. Questi interventi mirano a migliorare la qualità della vita lavorativa e personale dei dipendenti, garantendo al contempo un servizio pubblico più efficiente. Un passo avanti verso un’amministrazione moderna e inclusiva.
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