Certo i sindacati hanno pure le loro colpe, nessuno qui lo vuole negare, tuttavia io mi sono convinto in questi anni, che dovrebbero essere un po’ più combattivi soprattutto i docenti e gli ATA, le lavoratrici e i lavoratori della scuola.
Da quanto tempo non scendono in piazza?
Mi sono fatto quest’ idea sia da docente, da sindacalista, e infine da amministratore di gruppi Facebook prima di ProfessioneInsegnante e poi di SBC.
Li vedo remissivi, pronti all’ubbidienza, sempre passivi, quasi indifferenti, si lasciano scivolare tutto addosso, interessati solo alla loro particolare situazione ( supplenza, reclutamento, mobilità , ecc..) e con nessuno spirito di categoria.
Basta vedere quanto c’è uno sciopero o qualche altra forma di mobilitazione.
Inoltre nella scuola è subentrata la paura di parlare, l’omertà , la clientela, la sopraffazione, la delazione l’accaparramento di incarichi.
Un brutto ambiente in cui più che lavorare bisogna resistere, dove non c’è più democrazia ma un dirigismo di tipo autoritario che isola e poi espelle chi non si adegua.
Continuando così la scuola muore e gli insegnanti si ammalano, alta è la percentuale di malattie psichiche, cardiocircolatorie e oncologiche tra i docenti.
Libero Tassella SBC
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