Sono un assistente tecnico con contratto a tempo indeterminato, che ha accettato un incarico a tempo determinato fino al 30 giugno ai sensi dell’art. 70 CCNL scuola. Alla conclusione di tale incarico, la scuola presso cui ho prestato servizio ha disposto l’assegnazione d’ufficio di tutte le ferie, informandomi in una circoalre di Maggio.
Ciò è avvenuto in virtù di una circolare interna, nella quale si specificava che, in assenza di richiesta esplicita, le ferie sarebbero state assegnate d’ufficio. La stessa che mi hanno inviato in risposta alla mia richiesta di chiarimenti di cui allego alla presente.
Mi domando però come una mia eventuale richiesta di ferie frazionate (ad esempio: lunedì ferie, martedì lavoro, mercoledì ferie, giovedì lavoro, ecc. — come sarebbe avvenuto nell’ultima settimana di giugno) garantisca il necessario riposo psico-fisico previsto anche dalla Costituzione.
In concreto:
Mi sono state assegnate ferie d’ufficio a giorni alterni, rendendo impossibile usufruire di un periodo continuativo di almeno 15 giorni tra il 1° luglio e il 31 agosto, come previsto dagli artt. 13 e 19 del CCNL Scuola, dall’art. 10 del D.Lgs. 66/2003 e confermato dalla Direttiva 2003/88/CE.
La scuola ha giustificato tale procedura sostenendo che, trattandosi di due contratti distinti (ATA di ruolo e supplenza temporanea), non si applicherebbero le stesse regole. A mio avviso, però, il datore di lavoro rimane comunque il Ministero dell’Istruzione e il rapporto di lavoro deve essere considerato continuativo.
Preciso di non essere interessato alla monetizzazione delle ferie non godute, ma esclusivamente a poter fruire delle stesse presso la sede di titolarità, come previsto dall’art. 70 del CCNL scuola e dalle relative circolari ARAN.
Alla luce di quanto esposto, Le chiedo cortesemente se il comportamento della scuola sia conforme alla normativa vigente e se il diritto alle ferie continuative di almeno due settimane tra il 1° giugno e il 30 settembre debba essere garantito anche nel mio caso, tenuto conto della continuità contrattuale.
Se ritiene che il mio ragionamento sia infondato, La prego sin da ora di dirmelo apertamente, così da poter serenamente prendere atto della situazione. Attualmente, mi ritrovo nella sede di titolarità con 7 giorni totali di ferie, di cui 6 già destinati alle chiusure forzate della scuola, e diciamo che mi farebbero comodo avere qualche ferie in più, mia moglie si trova al 5° mese di gravidanza a rischio, e non posso neanche permettermi di portarla a visita e assistere alle ecografie con lei.
Sinceramente, non comprendo perché in situazioni simili nessuno intervenga per garantire il rispetto della normativa sulle ferie e permettere a lavoratori come me di non usufruire neanche di una settimana consecutiva di riposo.
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo e l’attenzione e rimango in attesa di un Vostro cortese riscontro.
Aggiungo, infine, che mentre scrivevo questa email ho ricevuto risposta dal dirigente del plesso presso cui ho prestato servizio: mi ha inviato un documento dell’USR in cui si evidenzia che, se le ferie non vengono richieste, decadono. Tuttavia, mi restano dubbi sulla corretta applicazione di questa indicazione nel mio specifico caso, il mio rapporto non cessa, a mio avviso è continuativo, il mio datore di lavoro è il ministero dell’istruzione che mi paga per 365 giorni l’anno.
Cordiali saluti,
Samuele Garritano
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