Il burnout, una sindrome che porta a un esaurimento fisico, emotivo e mentale, sta colpendo in modo preoccupante il personale scolastico italiano, dai docenti al personale ATA, fino ai dirigenti e agli educatori. Secondo uno studio dell’ENEA e dell’INAIL del 2023, più del 60% degli insegnanti mostra segni di burnout medio-alto.
Le ragioni di questo fenomeno sono molte: carichi burocratici insostenibili, classi affollate e complesse, stipendi stagnanti e una mancanza di supporto psicologico. Inoltre, la precarietà e un ambiente di lavoro spesso tossico aggravano ulteriormente la situazione.
I dirigenti del SGS Scuola propongono soluzioni concrete per affrontare questa emergenza: ridurre la burocrazia, aumentare il numero di personale, garantire riconoscimenti economici adeguati e fornire formazione specifica sulla gestione dei conflitti. È fondamentale anche adottare un “Piano di prevenzione dello stress lavoro-correlato”, che è obbligatorio per legge dal 2011 ma spesso viene trascurato.
Tra le altre misure suggerite ci sono l’apertura di sportelli di ascolto psicologico interni e la riduzione dei carichi di lavoro per chi sta affrontando il burnout. È giunto il momento di agire per garantire un ambiente scolastico più sano e sostenibile per tutti i lavoratori.
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