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Cara cariatide questo concorso non valuta la bravura, la risposta di un lettore

Vorrei provare a replicare (anche se il termine non mi piace) all’autrice della mail “Il 90% non ha superato il concorso ordinario, tornasse a studiare”.

Intanto la inviterei a non autodefinirsi ‘cariatide’, l’età e l’esperienza hanno semmai un valore aggiunto. Le chiederei anche se ha avuto alcune informazioni dirette sulle domande poste ai concorrenti o se ha scritto di impulso leggendo i commenti su giornali o blog.

Chiedo scusa ma le rispondo frase per frase.

“Oggi il sistema informatico è uguale per tutti ed oggettivo, chi sa risponde correttamente, chi non sa viene respinto. In questi ultimi anni nelle scuole è arrivato di tutto, docenti precari impreparati che scrivono senza utilizzare la punteggiatura, incapaci perfino a coniugare i verbi, altri ancora con lauree prese chissà dove (e come), ma ce ne sono anche preparati, per fortuna”.

La prima domanda è semplice: secondo lei il sistema utilizzato a risposta multipla (indicato impropriamente dai più come ‘a crocette’) le permette di selezionare chi fa o chi non fa errori di ortografia o di lessico? Direi proprio di no, se basta mettere una crocetta.

“Quelli impreparati sono gli stessi che oggi cercano scorciatoie, percorsi semplificati o immissioni in ruolo per grazia ricevuta. Ebbene sono contraria. Pretendo per una Scuola con la “S” maiuscola docenti preparati che si lagnino meno e che studino di più per superare le prove del concorso”. 

E qui viene il punto critico, il nocciolo della questione. Lei ha chiesto, almeno per la sua o le sue materie, che tipo di domande sono state poste? Secondo lei le domande prescelte (da chi e come…non si sa, anche pare che qualcosa sta uscendo fuori) possono soddisfare il suo desiderio di far avanzare chi ha studiato di più? 

Glielo dico io quale è il problema, prima di tutto in termini di contenuto: tutto dipende da cosa hanno studiato. Magari si sono preparati sui libri che li hanno formati e dai quali i valutatori hanno tratto le domande, ma molto probabilmente sono domande che, nello svolgere della loro attività professionale nella scuola, sono risultate totalmente al di fuori del contesto di insegnamento. Potrei farle molti esempi in proposito. In termini statistici si parla di validità delle domande prescelte. Quindi la rilevanza e la validità accertate risultano molto ridotte. Semplificando, non sembra siano state messe in gioco le effettive abilità dei concorrenti. Quanto detto riguarda quindi le domande.

Ma c’è un altro grosso problema, e riguarda il metodo. Almeno nel mio campo, molte risposte o sono sbagliate o ne possono prevedere 2, mentre noi sappiamo che la risposta giusta deve essere una sola, segno di un errato utilizzo del cosiddetto distrattore. Non credo proprio che possa essere giustificabile.

A tal proposito chiudo con una considerazione che dovrebbe essere la base di qualsiasi valutazione, soprattutto di tipo sommativo: in questo concorso non sono stati assolutamente rispettati i princìpi fondamentali della docimologia, si percepisce la totale mancanza di una pre-valutazione sperimentale, in altre parole tutto è stato preparato con superficialità e quindi scarsa obiettività.

Un docente universitario

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