UMI e ConScienze chiedono al Governo coinvolgimento nella riforma sulla formazione iniziale dei prof di matematica.
In questi giorni sta montando il caso della riforma della formazione degli insegnanti di matematica, che vede uniti in prima linea l’Unione Matematica Italiana (UMI) e la Conferenza Permanente dei Presidi di Facoltà di Scienze (ConScienze).
A 30 anni dalla legge n. 341 del ’90 sulla necessità di formazione specifica professionalizzante per l’insegnamento nella scuola secondaria prima dell’immissione in ruolo, infatti, siamo senza una normativa per la formazione iniziale (Italia caso unico in Europa).
In questi giorni, il Miur e il Ministero dell’Istruzione vareranno provvedimenti per colmare questo vuoto legislativo, ma le indiscrezioni trapelate finora sulle loro mosse sono preoccupanti. L’Unione Matematica Italiana (UMI) ha diramato qualche giorno fa il comunicato ufficiale, dal titolo
Il presidente dell’UMI: “Sulla formazione dei prof di matematica i ministri ci ascoltino, o avremo pessimi studenti di cattivi insegnanti”
(che trovi in allegato),
in cui il Presidente UMI Piermarco Cannarsa lancia un allarme sul rischio di una formazione insegnanti inadeguata, che porti ad avere cattivi maestri che producono cattivi studenti e analfabeti matematici, che non sanno nemmeno capire una percentuale o interpretare un grafico, cosa che – come la pandemia ha dimostrato – può essere drammaticamente importante.
Inoltre l’UMI, sul tema, aveva già lanciato una petizione su Change.org, che finora ha raccolto oltre 1200 adesioni, e che faceva seguito alla lettera aperta di Pietro Di Martino sul tema, e un comunicato della sua Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica (CIIM)
l’UMI sta conducendo una battaglia urgente per far sentire la sua voce, per evitare che si rovini la prossima generazione di docenti di matematica, una battaglia a cui si aggiunge oggi anche ConScienze la conferenza permanente dei Presidi delle Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e le Facoltà di Scienze o di Scienze e Tecnologie esistenti negli atenei italiani che ha pubblicato una lettera aperta ai due Ministri (del Miur e dell’Istruzione) chiedendo loro di fermare questo “treno in corsa”, di “ripensare alla riforma della formazione insegnanti” ampliando la platea di discussione, che dovrebbe includere tutti i soggetti che sono realmente coinvolti.
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