HomeScuolaCLAMOROSA SENTENZA: spetta ai docenti chiudere l'edificio pericolante

CLAMOROSA SENTENZA: spetta ai docenti chiudere l’edificio pericolante

Corte di Cassazione: clamorosa sentenza dopo il crollo del controsoffitto del liceo Darwin di Rivoli (TO), sono gli insegnanti i responsabili

Dopo il crollo del controsoffitto del liceo Daewin di Rivoli (TO) dove è morto lo studente di 17 anni Vito Scafidi e il ferimento di altre sedici persone e dopo una lunga battaglia nelle aule dei tribunali, nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva con la quale stabilisce che le scuole che non garantiscono la sicurezza devono essere chiuse e i responsabili sono gli insegnanti, ovvero spetta alla classe docente stabilire se chiudere la scuola oppure no. Sentenza questa destinata ad alzare un vespaio di polemiche anche perchè – va ricordato –  gli insegnanti non possiedono le competenze necessarie per stabilire se una scuola è sicura oppure no. Per questo motivo ogni scuola per legge ha un responsabile per la sicurezza RSPP competente che può essere individuato fra i docenti in organico oppure può essere una figura esterna alla scuola.

Se un edificio scolastico è pericolante – scrive il Corriere della Sera – , spetta agli insegnanti farlo chiudere. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che nei giorni scorsi si è espressa in merito alla vicenda del crollo del liceo Darwin di Rivoli (To), confermando le condanne (tra i due i i quattro anni) ai tre dirigenti della Provincia e ai tre insegnanti responsabili della sicurezza dell’istituto. E se per i funzionari della Provincia le motivazioni sono scontate (non hanno disposto gli interventi di manutenzione straordinaria necessari, dopo la segnalazione del capo d’istituto), per gli insegnanti la condanna schiude scenari gravosi per la scuola. Che non può limitarsi a segnalare situazioni di pericolo, ma deve intervenire per tutelare i propri alunni. E fermare le attività didattiche se vi sono rischi per la sicurezza dell’edificio.

La sentenza

Questo stabilisce la Cassazione nelle motivazioni in cui spiega perché, il 3 febbraio dello scorso anno, ha confermato le 6 condanne. La vicenda è nota: è il 22 novembre 2008 e in un’aula del Liceo «Darwin» di Rivoli il crollo di un controsoffitto provoca la morte dello studente di 17 anni Vito Scafidi e il ferimento di altre sedici persone. Uno di questi, Andrea Macrì, compagno di classe di Vito, rimane paralizzato. Negli anni successivi, si parla molto di sicurezza degli edifici scolastici e di responsabilità di chi dovrebbe garantire prevenzione e protezione alle strutture e alla popolazione scolastica. Fino alle condanne, in appello e poi in Cassazione. E se nella sentenza della quarta sezione penale depositata il 22 marzo scorso si legge che «non può dubitarsi della posizione di garanzia dei funzionari della Provincia, su cui gravava l’obbligo degli interventi di manutenzione straordinaria dell’edificio», questo però «non comporta – secondo i supremi giudici – che la scuola resti esente da responsabilità anche nel caso in cui abbia richiesto all’ente locale idonei interventi strutturali e di manutenzione poi non attuati».

Nessuna giustificazione

Nel dettaglio, la Cassazione ha scritto che «le scuole che non offrono un adeguato livello di sicurezza per l’incolumità degli allievi e del personale devono essere chiuse. E sono gli insegnanti responsabili della sicurezza a doverne ordinare la chiusura, in quanto «non possono rimanere inerti di fronte a criticità foriere di pericoli». I prof sono tenuti a fare delle ricognizioni preventive dello stato di salute della struttura, ispezionando qualsiasi locale (“compresi solai e locali tecnici”)». Nel caso del Darwin, non avevano ispezionato il vano tecnico di circa mille metri quadrati e del peso di circa otto tonnellate, che era una «bomba a orologeria» sulla testa degli studenti.

«Investimenti importanti»

Legittimo ora il dubbio su chi, all’interno delle scuole, avrà in futuro il coraggio di assumere un incarico tanto delicato. Intanto, le associazioni degli studenti, rilanciano, chiedendo «investimenti importanti per far sì che più nessun ragazzo rischi la vita». «I finanziamenti all’edilizia scolastica stanziati dal Governo Renzi non sono bastati a mettere in sicurezza tutti gli edifici che versano in condizioni critiche, che al Sud arrivano ad una percentuale di quasi il 50%», dice Alberto Irone, portavoce nazionale Rete degli Studenti Medi. Gli studenti sottolineano come tocchi ai docenti incaricati effettuare sopralluoghi e segnalazioni di carenze e situazioni di rischio, «ma spesso questi non hanno competenze e strumenti adeguati per svolgere la mansione al meglio».

Doveri degli insegnanti

La Cassazione, sul punto, ha già risposto: chi non dispone di un adeguato bagaglio tecnico ha tre strade da percorrere: «darsi da fare per acquisirlo, utilizzare le conoscenze di chi ne dispone, o segnalare al datore di lavoro la propria incapacità». In nessun caso chi riveste questa delicata posizione di garanzia «può addurre la propria ignoranza per escludere la responsabilità dell’evento dannoso».

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