In Italia, arrivare a fine mese con uno stipendio medio è diventato un’impresa sempre più difficile. Secondo le ultime analisi dell’ISTAT, la retribuzione media netta mensile di un lavoratore si aggira intorno ai 1.550-1.700 euro, ma tra affitto, bollette, spesa alimentare e carburante, il margine di risparmio si è ormai quasi azzerato.
Uno studio accurato sulla gestione mensile di questo reddito mostra una fotografia chiara della quotidianità economica di milioni di famiglie italiane.
Casa e utenze: oltre il 45% dello stipendio
Il primo e più pesante capitolo di spesa riguarda la casa.
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Affitto o mutuo: mediamente tra i 600 e i 900 euro mensili nelle città di media grandezza, oltre i 1.000 euro nelle metropoli come Milano, Roma o Firenze.
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Bollette (luce, gas, acqua, rifiuti, internet): circa 250-300 euro mensili, con picchi in inverno per il riscaldamento.
Totale medio: 850-1.200 euro, quasi la metà dello stipendio netto.
Spesa alimentare: un carrello sempre più caro
La seconda voce di spesa è il cibo, un bene primario diventato ormai un lusso per molti.
Secondo Coldiretti, nel 2025 il costo medio della spesa alimentare per una famiglia di tre persone supera i 500 euro al mese.
Il rincaro dei prezzi dei prodotti freschi e dei beni di prima necessità ha inciso pesantemente: frutta, verdura e carne costano fino al 20% in più rispetto a due anni fa.
Totale medio: 400-600 euro mensili.
Trasporti e carburante: un’altra stangata
Chi lavora lontano da casa deve affrontare un’altra spesa rilevante: quella per trasporti e carburante.
Tra abbonamenti ai mezzi pubblici o pieni di benzina, la cifra media mensile si aggira attorno ai 150-250 euro.
Un pendolare che usa l’auto per raggiungere il posto di lavoro può arrivare facilmente a spendere oltre 300 euro al mese, includendo manutenzione e assicurazione.
Figli, scuola e spese impreviste
Per chi ha figli, le uscite aumentano ancora:
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Libri, materiale scolastico, mensa e attività extrascolastiche comportano una spesa mensile di circa 150-250 euro.
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A queste si sommano le spese sanitarie, spesso impreviste, e i piccoli imprevisti quotidiani (elettrodomestici da riparare, visite mediche, abbigliamento stagionale).
Totale medio: 200-300 euro.
Tempo libero e risparmi: il grande assente
Dopo aver pagato tutto, restano pochi euro in tasca.
Molti italiani rinunciano ormai a vacanze, ristoranti e svaghi.
Il risparmio medio mensile, secondo le ultime indagini, si ferma a meno del 5% dello stipendio, spesso eroso da spese impreviste o rate di finanziamenti.
In pratica, a fine mese il bilancio è in pareggio o in rosso.
Il bilancio mensile tipo di uno stipendio medio (1.600 € netti)
| Voce di spesa | Costo medio mensile (€) | Percentuale sul reddito |
|---|---|---|
| Affitto/Mutuo + Bollette | 900 | 56% |
| Spesa alimentare | 500 | 31% |
| Trasporti e carburante | 200 | 12% |
| Scuola, figli, imprevisti | 150 | 9% |
| Risparmio o tempo libero | 0-50 | 1-3% |
?? Totale: 1.600 euro – senza margine di manovra.
Perché non si arriva più a fine mese
Le cause sono molteplici: salari fermi da anni, inflazione crescente, caro energia e una tassazione ancora pesante sul lavoro dipendente.
L’Italia, oggi, è tra i Paesi europei dove il potere d’acquisto è sceso maggiormente.
Il risultato è che il cosiddetto “ceto medio”, un tempo spina dorsale dell’economia, rischia di scomparire, schiacciato tra costi in aumento e stipendi stagnanti.
Vivere con uno stipendio medio non basta più
Uno stipendio che fino a pochi anni fa garantiva una vita dignitosa oggi non è più sufficiente.
Le famiglie italiane vivono in un equilibrio precario, dove ogni spesa deve essere pianificata e ogni imprevisto può trasformarsi in un problema economico serio.
Senza una politica di riallineamento dei salari all’inflazione reale, la fatica di “arrivare a fine mese” resterà una triste costante nella vita quotidiana di milioni di lavoratori.
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