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Concorso ordinario, errori e strafalcioni anche per la cdc A008

Gentilissimi,
mi chiamo Marika B. e sono una partecipante al concorso ordinario, in data 06/04/22 ho partecipato allo scritto per la procedura per la cdc A008.
Vi scrivo poiché dopo un confronto con un gruppo di colleghi siamo giunti alla conclusione che anche nella nostra batteria di domande erano presenti degli errori.
Allego un pdf dove segnalo le incongruenze dei quesiti che andrebbero a nostro parere annullati.

ALLEGATO 1 

Alle Commissioni giudicatrici operanti per il concorso ordinario per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e di secondo grado 

classe di concorso A008 – DISCIPLINE GEOMETRICHE, ARCHITETTURA, DESIGN D’ARREDAMENTO E SCENOTECNICA, 

di cui al D.D. n. 499 del 21 aprile 2020 e D.D. n. 649 del 3 giugno 2020 

OGGETTO: RICHIESTA DI CHIARIMENTO IN RIFERIMENTO ALLE INESATTEZZE CONTENUTE NEI QUESITI PROPOSTI NELLA PROVA SCRITTA DEL 6 APRILE 2022 

Il seguente documento, alla luce degli esiti del concorso ordinario CDC A008 pubblicati in data 16/04/22, ha lo scopo di segnalare la presenza di inesattezze in alcuni quesiti proposti.
Si richiede che il MIUR e le commissioni regionali chiariscano le inesattezze segnalate. 

QUESITO #1 

Nel teatro greco i paradoi erano: 

Gli ingressi posti tra la cavea e l’orchestra
Gli ingressi perimetrali alla canea 
c I corridoi gradinati della cavea 
* d I corridoi radiali della cavea 

Viene indicata come risposta corretta:
“Gli ingressi laterali posti tra la cavea e l’orchestra” 

Effettuando un ricerca nella letteratura che tratta il tema dell’architettura greca, del teatro greco, della storia del teatro emerge con chiarezza che le Parodoi sono corridoi di accesso posti tra la cavea e l’edificio della scena (skene).
Questa definizione puo? essere facilmente confermata anche semplicemente guardando i resti presenti nei siti archeologici (o le loro fotografie) o osservando le ricostruzioni grafiche dei piu? rappresentativi teatri greci. 

Inoltre il fatto che la domanda indichi in generale il “teatro greco” e non uno dei periodi particolari nel quale questo edificio si e? sviluppato fa supporre che si tratti della sua conformazione piu? perfezionata e non di uno stadio di evoluzione arcaico. 

Le quattro risposte proposte sono tutte errate. 

In particolare la risposta “gli ingressi perimetrali alla canea” mostra anche un evidente errore di scrittura lasciando supporre che “canea” sia la battitura errata di “cavea”. 

Si riportano gli estratti di alcune pubblicazioni che confermano quanto segnalato: 

  • Allardyce Nicoll, “Lo spazio scenico – Storia dell’arte teatrale”, Bulzoni editore, pag. 24 

“E’ ovvio che questa skene?, che spesso era piu? lunga del circolo orchestrale, arrivasse quasi alle file dei sedili laterali. Cosi? in ciascun lato si ebbe un ingresso tra il limite dei sedili e l’estremita? della skene?. Questi ingressi, di cui si servivano sia il coro che gli spettatori, ebbero il nome di parodos e in epoca piu? tarda furono abbelliti con porte riccamente scolpite.” 

  • CarloTitomanlio,“Sulpalco”,LacasadiUsher,pag.111 

“I coreuti entravano invece dai corridoi posti tra la skene? e i settori laterali della gradinata, detti paradoi, che potevano anche servire a individuare la provenienza dei personaggi: chi giungeva dalla periferia accedeva alla scena della parodos occidentale, chi proveniva dalla citta? da quello orientale.” 

  • EstrattodaGiselaM.A.Richter“AhandbookofGreekArt”,Londra1959,edizioneitaliana (L’arte greca) trad. M. Levi Pistoi, Einaudi Pag. 12-14 all’interno di Luciano Patetta “Storia dell’architettura-Antologia critica”, Etas Libri 

“..Il teatro greco fu composto quindi regolarmente da una vasta orchestra circolare (dove si svolgevano le danze rituali) con un’altare al centro e un auditorio ricurvo, di solito semicircolare (theatron, ossia luogo da cui si puo? vedere) posto generalmente sul pendio di un colle. Poiche? gli attori avevano bisogno di qualche ambiente che facilitasse il loro ingresso e la loro uscita e i cambiamenti di costume, c’era anche una scena (skene), separata dall’auditorio da entrambe le parti da due passaggi (parodoi) che permettevano di accedere all’orchestra dall’esterno.” 

  • SilvioD’Amico,“Storiadelteatro”,Garzanti,pag.20 

“Fra questa skene e i due estremi delle gradinate a destra e a sinistra, erano le due paradoi (ingressi del Coro nell’orchestra). 

  • ClaudiaGuerrini,“Ilteatrogreco”in“Storiadellacivilta?europea”acuradiUmbertoEco 

“…Gli spettatori entrano nel teatro attraverso le due parodoi, corridoi disposti ai lati dell’orchestra; anche il coro se ne serve per fare il proprio ingresso nell’orchestra…” 

Immagini a supporto delle osservazioni di cui sopra.

ALLEGATO 1  Alle Commissioni giudicatrici operanti per il concorso ordinario per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e di secondo grado  classe di concorso A008 - DISCIPLINE GEOMETRICHE, ARCHITETTURA, DESIGN D’ARREDAMENTO E SCENOTECNICA,  di cui al D.D. n. 499 del 21 aprile 2020 e D.D. n. 649 del 3 giugno 2020  OGGETTO: RICHIESTA DI CHIARIMENTO IN RIFERIMENTO ALLE INESATTEZZE CONTENUTE NEI QUESITI PROPOSTI NELLA PROVA SCRITTA DEL 6 APRILE 2022  Il seguente documento, alla luce degli esiti del concorso ordinario CDC A008 pubblicati in data 16/04/22, ha lo scopo di segnalare la presenza di inesattezze in alcuni quesiti proposti. Si richiede che il MIUR e le commissioni regionali chiariscano le inesattezze segnalate.  QUESITO #1  Nel teatro greco i paradoi erano:  a  Gli ingressi posti tra la cavea e l’orchestra b  Gli ingressi perimetrali alla canea  c I corridoi gradinati della cavea  * d I corridoi radiali della cavea   Viene indicata come risposta corretta: “Gli ingressi laterali posti tra la cavea e l’orchestra”  Effettuando un ricerca nella letteratura che tratta il tema dell’architettura greca, del teatro greco, della storia del teatro emerge con chiarezza che le Parodoi sono corridoi di accesso posti tra la cavea e l’edificio della scena (skene). Questa definizione puo? essere facilmente confermata anche semplicemente guardando i resti presenti nei siti archeologici (o le loro fotografie) o osservando le ricostruzioni grafiche dei piu? rappresentativi teatri greci.  Inoltre il fatto che la domanda indichi in generale il “teatro greco” e non uno dei periodi particolari nel quale questo edificio si e? sviluppato fa supporre che si tratti della sua conformazione piu? perfezionata e non di uno stadio di evoluzione arcaico.  Le quattro risposte proposte sono tutte errate.  In particolare la risposta “gli ingressi perimetrali alla canea” mostra anche un evidente errore di scrittura lasciando supporre che “canea” sia la battitura errata di “cavea”.  Si riportano gli estratti di alcune pubblicazioni che confermano quanto segnalato:  Allardyce Nicoll, “Lo spazio scenico - Storia dell’arte teatrale”, Bulzoni editore, pag. 24  “E’ ovvio che questa skene?, che spesso era piu? lunga del circolo orchestrale, arrivasse quasi alle file dei sedili laterali. Cosi? in ciascun lato si ebbe un ingresso tra il limite dei sedili e l’estremita? della skene?. Questi ingressi, di cui si servivano sia il coro che gli spettatori, ebbero il nome di parodos e in epoca piu? tarda furono abbelliti con porte riccamente scolpite.”  CarloTitomanlio,“Sulpalco”,LacasadiUsher,pag.111  “I coreuti entravano invece dai corridoi posti tra la skene? e i settori laterali della gradinata, detti paradoi, che potevano anche servire a individuare la provenienza dei personaggi: chi giungeva dalla periferia accedeva alla scena della parodos occidentale, chi proveniva dalla citta? da quello orientale.”  EstrattodaGiselaM.A.Richter“AhandbookofGreekArt”,Londra1959,edizioneitaliana (L’arte greca) trad. M. Levi Pistoi, Einaudi Pag. 12-14 all’interno di Luciano Patetta “Storia dell’architettura-Antologia critica”, Etas Libri  “..Il teatro greco fu composto quindi regolarmente da una vasta orchestra circolare (dove si svolgevano le danze rituali) con un’altare al centro e un auditorio ricurvo, di solito semicircolare (theatron, ossia luogo da cui si puo? vedere) posto generalmente sul pendio di un colle. Poiche? gli attori avevano bisogno di qualche ambiente che facilitasse il loro ingresso e la loro uscita e i cambiamenti di costume, c’era anche una scena (skene), separata dall’auditorio da entrambe le parti da due passaggi (parodoi) che permettevano di accedere all’orchestra dall’esterno.”  SilvioD’Amico,“Storiadelteatro”,Garzanti,pag.20  “Fra questa skene e i due estremi delle gradinate a destra e a sinistra, erano le due paradoi (ingressi del Coro nell’orchestra).  ClaudiaGuerrini,“Ilteatrogreco”in“Storiadellacivilta?europea”acuradiUmbertoEco  “...Gli spettatori entrano nel teatro attraverso le due parodoi, corridoi disposti ai lati dell’orchestra; anche il coro se ne serve per fare il proprio ingresso nell’orchestra...”  Immagini a supporto delle osservazioni di cui sopra.

SCENA 

PARODOS 

SCENA PARODOS CAVEA 

SCENA  PARODOS  SCENA PARODOS CAVEA

 

Pianta e ricostruzione prospettica del teatro di Epidauro, estratta da “Grammatica dell’architettura”, a cura di Emily Cole, Logos

  Pianta e ricostruzione prospettica del teatro di Epidauro, estratta da “Grammatica dell’architettura”, a cura di Emily Cole, Logos

Pianta del teatro di Atene 

 

Quesito #2
Il vetro ordinario e il cristallo sono due materiali trasparenti. Il secondo differisce dal primo per: 

una minore lucentezza 
b*  un alto grado di elasticita? e l’attitudine alla molatura 
un crescente grado di fragilita? 
una bassa temperatura di fusione delle sabbie che lo compongono 

Il Miur indica come risposta corretta la risposta b “un alto grado di elasticita? e l’attitudine alla molatura” ma effettuando una ricerca sui vari testi di tecnologia dei materiali si puo? facilmente notare come le risposte corrette per questa domanda siano due. Ovvero il vetro e cristallo differiscono sia perche? il cristallo ha “un alto grado di elasticita? e l’attitudine alla molatura” che per “una bassa temperatura di fusione delle sabbie che lo compongono”. 

Prima di tutto e? necessario chiarire che il vetro a piombo (comunemente ed impropriamente chiamato cristallo) e? appunto composto da sabbie silicee e da una percentuale di almeno 24% di Piombo PbO.
Dai testi
– Scienza e ingegneria dei Materiali di William Callister e David Rethwisch pagina 504 terza edizione

[…]Utilizzando il piombo al posto degli ossidi dei metalli alcalini o alcalino terrosi, si ottengono vetri che rammolliscono(dove per rammollimento si intende il punto di fusione delle sabbie) a temperature inferiori, più pesanti e più trasparenti. 

La tabella sotto è reperibile al link https://it.wikipedia.org/wiki/Punto_di_rammollimento 

La tabella sotto è reperibile al

 

Quindi è importante definire come il piombo sia un “fondente”, ovvero un materiale comunemente usato per abbassare la temperatura di fusione delle sabbie silicee(che compongono il vetro), anche in altri ambiti, come per esempio nell’ambito ceramico 

 

1 In scienza dei materiali, il punto di rammollimento è un particolare stato termodinamico (rappresentato da determinate condizioni di temperatura e pressione) in corrispondenza del quale un materiale che non abbia un punto di fusione definito (ad esempio lega metallica o materiale plastico) comincia a modificare il proprio stato di aggregazione da solido a fluido. Nel caso del vetro (che è un “fluido sottoraffreddato”, quindi è un solido amorfo) il punto di rammollimento corrisponde alle condizioni di temperatura e pressione alle quali il vetro collassa su se stesso se viene applicato un carico relativamente basso. 

-Ceramica viva di Nino Caruso 2° edizione Hoepli editore?pagina 154?

Il fondente è l’elemento che determina la fusione […] Il punto di fusione varia a seconda del tipo di fondente usato, il quale provoca l’abbassamento del punto di fusione della silice, che è attorno ai 1700 °C. […] I fondenti si dividono piombici, alcalini, per basse e alte temperature?Fondenti piombici : carbonato di piombo, minio, galeno e litargirio.?Fondenti per basse temperature (850-1000°), piombo, borace, acido borico, soda, potassa?Pagina 156?Elementi vetrosi sono la silice […] La silice è l’elemento più usato [..] e il suo punto di fusione è a 1700 c°. Poiché gli smalti e le vernici sono usate tra gli 850°-1400° si rende necessario abbassare il suo punto di fusione con uno o più fondenti. 

-Manuali d’arte design Elena Barbaglio e Mario Diegoli editore Electa scuola Mondadori educational 

 cdc A008.

 cdc A008.

 

 

 cdc A008.

Tali appunti infine, mostrano chiaramente come tra le caratteristiche dei vetri a piombo, impropriamente detti cristalli siano annoverate sia la bassa temperatura di fusione delle sabbie di silicio che la molatura, dimostrando senza ombra di dubbio che il quesito in essere presenta non una ma due risposte esatte.  

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