HomeComunicato StampaConcorso ordinario, istanze di autotutela passate nell’ombra e diffide nemmeno considerate

Concorso ordinario, istanze di autotutela passate nell’ombra e diffide nemmeno considerate

A distanza di svariati mesi dall’inizio delle prove del concorso ordinario, solo pochi sindacati si sono mossi per il bene di quanti non sono riusciti a superare le prove grazie a quesiti errati, con doppie risposte o formulati male. Il consiglio di base degli stessi e di vari studi legali è stato quello di procedere inviando ad USR e Ministero dell’istruzione una contestazione dei quesiti, quindi una istanza di autotutela ed infine una diffida da presentare singolarmente o in collettività sulla stessa classe di concorso e sullo stesso turno.

Fin qui, nulla di strano. In molti hanno provveduto a seguire questi passaggi confidando che, visto che il sottosegretario Costa ha ammesso pubblicamente gli errori nelle batterie delle domande, avrebbero provveduto quanto prima a rettificare non solo i quesiti errati, ma anche a sistemare le graduatorie regionali.

Invece no, oggi ci sono USR che pubblicano sulla home di non inviare nessuna istanza in quanto i quesiti della prova non erano organizzati da loro e richiedono così, di inviare le segnalazioni semplicemente al Ministero perché non le prenderanno in considerazione.

A ragion veduta, la prova concorsuale è stata sì organizzata dal Ministero della pubblica Istruzione, ma la prova è stata espletata nelle singole regioni e se si invia una istanza di autotutela rivolgendosi al fatto che c’erano degli errori e che questi, non hanno permesso a diversi candidati di superare la prova stessa ed entrare in una graduatoria regionale, è nella norma; in quanto non solo si sta chiedendo di considerare che erano presenti svariati errori corredati da tanto di documentazioni e fonti bibliografiche e sitografiche, ma si sta anche chiedendo di considerare che le graduatorie vadano modificate e rettificate.

Se già con le istanze di autotutela questa è la risposta, immaginiamoci allora che fine possono fare le centinaia di diffide che i bravi utenti, seguendo le giuste modalità di contestazione, hanno redatto.

Non si mette in dubbio che gli USR siano oberati come il Ministero; tuttavia, bisogna che ammettano che questi molteplici errori erano presenti e non basta semplicemente dire “Non è di nostra competenza” per fingere che niente ci sia mai stato e nessuna prova sia mai stata fatta in regione.

Su A001 del T2, ad esempio i quesiti con problematiche erano ben 12 con l’aggiunta di uno che non era nemmeno previsto nei quadri di riferimento e nella parte di studio del programma. Abbiamo redatto una distanza di autotutela / diffida collettiva che racchiude il pensiero di oltre 400 candidati esclusi dalla seconda prova. Confidiamo che la nostra voce venga ascoltata anche a livello regionale oltre che ministeriale. Non è possibile pensare che in oltre quattrocento abbiamo sbagliato a citare fonti e documenti e che la risposta sia “Non è di nostra competenza”; questo vale per moltissime classi di concorso. Ci auguriamo che le nostre istanze e diffide servano a far rettificare le graduatorie per permettere di dimostrare le reali capacità che dimostriamo di avere ogni giorno nelle nostre cattedre e dove sportivamente mettiamo quanto più impegno e competenze possibili. Non ci si può celare dietro ad una semplice frase o fingere che non siano mai arrivate tutte queste segnalazioni.

Prof.ssa Lo Conte E.

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