La ministra Azzolina risponde alle domende del Corriere della Sera e lo fa su tutti i temi caldi della scuola, ad iniziare dai concorsi della scuola 2020 e senza trascurare la “rottura” con i sindacati per via della mancata consegna della batteria dei test.
Quando si è insediata al MIUR, evidenzia l’Azzolina: «Quando sono arrivata qui al Ministero non c’era neppure il testo di un bando. Nei cassetti non c’era nulla. Eppure Bussetti aveva voluto la norma sui concorsi nella legge di Bilancio del 2018, poi nella campagna elettorale per le Europee aveva cambiato idea e bloccato tutto. E anche dopo non era stato fatto niente».
Nessun bando quindi e nessun concorso in vista, nonostante prima di lei fossero passati due ministri, Bussetti (Lega) e Fioramonti (M5S). I concorsi, dunque, partiranno a breve nonostante la “rottura” con i sindacati, lasciando intendere che non saranno certo loro con lo sciopero ad impedire appunto l’emanazione dei concorsi che punteranno alla stabilizzazione di 70 mila precari.
Bloccarli significa far saltare le immissioni in ruolo, i precari lo sanno? E non saranno gli unici, le intenzioni del ministro Azzolina sono di bandire i concorsi ogni due anni.
Aperture anche sul rinnovo del contratto della scuola, sarà rinnovato entro l’anno, anche se non si sbilancia sui numeri: «Non prometto se non sono sicura di ciò che dico. C’è già uno stanziamento importante in legge di bilancio, a cui si aggiungerà il taglio del cuneo fiscale. Sarà un buon rinnovo».
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