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Correggere le storture della buona scuola con il contratto

Un contratto più forte per correggere le storture della buona scuola? Potrebbe essere questa la soluzione e il governo sembra aprire a tale possibilità restituendo al contratto collettivo di categoria alcuni poteri per modificare alcuni aspetti della contestatissima legge 107/15.

Il contratto corregge gli errori della buona scuola, ma solo in parte

 

Il governo venerdì scorso ha approvato uno schema di riforma del famoso testo unico del pubblico impiego attribuendo alla contrattazione collettiva alcuni “poteri” per restituire ai lavoratori alcune prerogative cancellate da Renzi e dalle sue leggi. Ovviamente non si tratta di super poteri, ma in alcuni casi si potrà derogare alla legge in materia di mobilità e di valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio, conosciuto come bonus docenti.

Insomma il governo cerca in qualche modo di mettere una “pezza” e riprendere il dialogo con i lavoratori del pubblico impiego che come ormai è noto a tutti hanno cambiato riferimento politico e abbandonato il PD.

Nuovi poteri al contratto di categoria

Attraverso il nuovo contratto di categoria potrebbe ridurre le sanzioni previste dal testo unico del ’94, ma non limiterebbe il potere dei dirigenti scolastici che manterranno la prerogativa “sanzionatrice” così come previsto dalla legge.

Il contratto in parte ritorna al centro e attraverso l’accordo con i sindacati si proverà, ove la legge lo consente, di correggere le storture de la buona scuola.

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