Dal gennaio 2026, il personale scolastico potrà beneficiare di una polizza sanitaria integrativa finanziata con 260 milioni di euro. L’iniziativa, destinata ai lavoratori di ruolo e ai supplenti con contratto fino al 31 agosto, prevede rimborsi per grandi interventi e cure odontoiatriche. Tuttavia, l’accordo ha sollevato numerose critiche.
La FLC CGIL ha scelto di non firmare, denunciando l’esclusione di circa 230.000 supplenti con contratto al 30 giugno e giudicando insufficienti le risorse stanziate. La segretaria nazionale Gianna Fracassi ha sottolineato che i fondi, provenienti in gran parte dal bilancio delle scuole, rischiano di compromettere le attività didattiche e aumentare i contributi richiesti alle famiglie.
Anche altre sigle sindacali, come CISL Scuola e Anief, hanno espresso perplessità sull’equità del provvedimento, evidenziando la necessità di garantire copertura a tutto il personale scolastico, inclusi i precari. Il ministro Giuseppe Valditara ha risposto alle critiche, promettendo ulteriori risorse per estendere l’iniziativa.
La misura rappresenta un passo avanti nel welfare scolastico, ma le esclusioni e i limiti evidenziati rischiano di comprometterne l’efficacia e l’equità.
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