Mesi fa la Commissione europea aveva inviato all’Italia due raccomandazioni in forma di domande per riallineare il nostro paese agli standard europei. Domande chiare che ponevano questioni cruciali: «Quali caratteristiche avrà il programma di ristrutturazione delle singole scuole che hanno ottenuto risultati insoddisfacenti ai test Invalsi?; Come intende il governo valorizzare il ruolo degli insegnanti nelle singole scuole? Quale tipo di incentivo il Governo intende varare?».
«Alla prima questione è stata data una iniziale risposta con il recente decreto sulla valutazione mentre», commenta il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, «il riconoscimento professionale è il grande assente nell’azione di governo».Da un lato dunque, a voler guardare le indicazioni che vengono dall’Europa, si chiede di puntare sulla qualità dell’istruzione, la modernizzazione del sistema, dall’altro di introdurre un riconoscimento del lavoro degli insegnanti, centrale nel buon esito dei primi due. Di questi temi si parlerà nel corso dell’assemblea nazionale della Uil Scuola che apre i due giorni di lavori oggi a Fiuggi rilanciando tre temi: la modernizzazione della scuola e la valorizzazione del lavoro, il ruolo del sindacato, la rappresentanza e la contrattazione, la scuola e l’Europa. «Proponiamo al governo», chiarisce Di Menna, «due punti che possono rappresentare le basi per la prossima legislatura: mettere rapidamente nell’agenda la questione del riconoscimento professionale e quindi rimotivare positivamente gli insegnanti e abbassare drasticamente il livello di burocrazia che regola la gestione delle scuole». In Gran Bretagna è previsto uno sviluppo di carriera per gli insegnanti che li porta progressivamente allo stipendio dei dirigenti. In Italia, spiega Di Menna commentando i dati della ricerca diffusa in occasione dell’Assemblea, abbiamo invece un sistema fermo, burocratico, di basse retribuzioni.
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