HomeComunicato StampaDidattica a distanza: quale presente e quale futuro?

Didattica a distanza: quale presente e quale futuro?

La Fabbrica presenta l’indagine “Fare Scuola da Casa a Casa”: oltre mille docenti in tutta Italia intervistati sull’impatto dell’emergenza Covid-19 sull’insegnamento.

Milano, 18 giugno 2020 – Dal mese di marzo, a causa dell’emergenza epidemiologica e della chiusura delle scuole, i docenti delle scuole di ogni ordine e grado si sono attivati per la didattica a distanza (DAD). Un contesto eccezionale che ha obbligato la scuola italiana a una full immersion digitale, superando in tempi accelerati il gap digitale che storicamente la caratterizza.

Dato questo scenario, La Fabbrica – agenzia di comunicazione internazionale specializzata in progetti di edutainment e istituzionali – ha sviluppato l’indagine “Fare Scuola da Casa a Casa”, volta a raccogliere le testimonianze dirette di chi, in questi mesi, si è dovuto mettere in gioco per garantire la continuità dell’apprendimento e del confronto scolastico, ripensando le modalità didattiche e le strategie di insegnamento.

L’indagine è stata svolta su un campione di 1.072 docenti di tutti i gradi scolastici, autoselezionati e rappresentativi della grande varietà delle istituzioni scolastiche presenti in Italia dall’infanzia alle superiori: docenti attivi in situazioni socialmente privilegiate o, all’opposto, di frontiera, in piccoli paesi o nelle grandi metropoli, al centro o in periferia, a nord, al centro, al sud o nelle isole.

Il dato generale raccolto è stato l’orgoglio dell’essere stati tutti parte di un difficile, ma grandissimo, momento epico, di essersi scoperti all’altezza di una situazione di emergenza mai vista prima. L’indagine ha fatto inoltre emergere con chiarezza quanto i docenti abbiano vissuto il contesto emergenziale, in cui il digitale rappresentava l’unica evidente soluzione possibile, come una verifica e una sfida.

I principali ostacoli individuati dagli intervistati includono la separazione del tempo lavorativo da quello personale (per il 30% degli intervistati) e l’individuazione di metodologie didattiche che fossero efficaci online (26%). Tuttavia, è stato possibile ottenere un bilancio positivo grazie ad un lavoro costante e sinergia tra docenti, alunni e famiglie.

Nel rapporto con gli studenti, le maggiori difficoltà hanno a che fare con gli strumenti a disposizione degli alunni: per il 22% del campione il maggiore ostacolo è stato la mancanza di strumenti a disposizione esclusiva degli studenti, per il 21% la bassa velocità di connessione. “Non riscontro mancanza di volontà da parte di allievi e genitori, ma problematiche o di strumentazione o di organizzazione familiare”, aggiunge un altro docente.

Un periodo sfidante e di grande adattamento, ma che non ha fermato la crescita professionale, anzi: il 95% dei docenti ritiene di aver acquisito nuove competenze e migliorato la propria professionalità, ricavando il meglio dalla situazione emergenziale, con l’auspicio che la DAD continuerà a coesistere accanto ai metodi di didattica tradizionale. Questi mesi di insegnamento a distanza hanno inoltre permesso creare un confronto aperto e fiduciario su una relazione che porta in primo piano la centralità degli studenti, che hanno migliorato l’approccio all’apprendimento, in particolare nelle aree delle life skill trasversali, acquisendo nuove competenze (secondo il 79% degli intervistati) o maggiore autonomia (66%), e ancora, ottimizzando l’organizzazione del lavoro (61%).

L’indagine evidenzia anche il fondamentale ruolo di enti, fondazioni, aziende e agenzie educative esterne alla scuola, che nel contesto emergenziale hanno offerto agli insegnanti di tutto il Paese risorse didattiche facilmente accessibili e di grande valore. Un’opera di affiancamento e supporto educativo che il 95% degli insegnanti si auspica continui anche con la riapertura delle scuole.

Daniele Tranchini, AD di La Fabbrica spiega: “Il ruolo di La Fabbrica è, da sempre, quello di portare nelle classi il mondo extrascolastico, supportando le aziende che come noi credono fortemente nella necessità di investire risorse nella formazione dei giovani e nella scuola. Gli ultimi mesi hanno aperto inedite opportunità di sperimentazione e di sviluppo per nuove modalità di apprendimento, spingendoci a immaginare la scuola del futuro. Spero che la nostra ricerca possa continuare a promuovere un serio dibattito sulla didattica, a prescindere dal periodo di emergenza che stiamo vivendo.”

“Solamente l’attenzione al fattore umano e relazionale ha saputo creare casi di successo riuscendo a trasformare la Didattica a Distanza, che può espletarsi con l’impersonale invio di lezioni preregistrate e pacchetti di compiti ed esercizi, in Scuola a Distanza, che pone la relazione al suo centro. La scuola non potrà mai essere totalmente a distanza, non potrà mai essere ‘ridotta a un minuscolo quadratino allo schermo’. Troppo alto sarebbe il rischio di perdere la vitalità e la complessità formativa del rapporto docente-discente che si trova alla base di ogni apprendimento”, commenta Luigi Ballerini, medico, psicoanalista e scrittore per ragazzi, che ha arricchito i risultati della survey con una propria analisi.

Tutti i docenti sono stati all’altezza del compito di mantenere viva la Scuola, sia che fossero già esperti in didattica digitale a distanza (“La DAD succede da sempre, sia se gli alunni si assentano per lunghi o meno lunghi periodi, sia che il docente pratichi attività di recupero delle lezioni per il singolo o per il gruppo”. “Visione di video per ampliare o aggiornare i contenuti dei testi, app per consolidare contenuti si utilizzavano in classe ben prima di questa emergenza. Dove sono le novità?”) o che siano riusciti a mantenere la routine scolastica nonostante le oggettive difficoltà tecnologiche.

La DAD può divenire davvero parte integrante della pratica quotidiana dell’insegnamento anche al di fuori dell’attuale situazione di emergenza. Con un valore in più in termini di rinnovo della didattica e acquisizione da parte degli studenti di competenze trasversali, life skill: “La didattica a distanza modifica il ruolo del docente che deve imparare a investire sul lavoro autonomo dello studente. In questo ambito il docente e lo studente diventano parte di un unico processo che sposta il focus della didattica sulle capacità piuttosto che sul controllo contribuendo alla crescita personale dei ragazzi”.

La Fabbrica è Ente Formatore per il Ministero dell’Istruzione – ai sensi del D.M. 170/2016 – I docenti che partecipano ai corsi di formazione ricevono un attestato per costruire il proprio portfolio professionale. Oltre 10.000 docenti sono già iscritti al sito Scuola.net, il portale di La Fabbrica a loro dedicato, e grazie all’ampia scelta di risorse digitali stanno mettendo in pratica attività didattiche a distanza.

La versione integrale della ricerca, con i dati complessivi e la suddivisione per gradi scolastici, è consultabile su Scuola.net.

Giulia Polvara

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