HomeComunicato StampaDIPLOMATI MAGISTRALE e inserimento in GaE dei docenti abilitati, il comunicato

DIPLOMATI MAGISTRALE e inserimento in GaE dei docenti abilitati, il comunicato

Inserimento in GaE dei docenti abilitati e dei diplomati magistrale

COMUNICATO STAMPA – Il gruppo dei docenti precari abilitati, in particolar modo, dei diplomati magistrali abilitati ante 2001/2002,non inseriti in graduatoria ad esaurimento, con la sua lotta asindacale e apolitica e mere richieste bipartisan, continua la sua battaglia per ottenere una legge che inserisca tutti i diplomati magistrale che hanno acquisito, ormai da anni, il diritto soggettivo ad entrare nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, perche’ abilitati per aver conseguito il titolo ante 2001/2002, senza dover effettuare ricorsi e controricorsi che, da anni, hanno caratterizzato la loro vicenda e che, a seguito dei controricorsi effettuati dalla ministra Giannini, non hanno fatto altro che impoverire le tasche monetarie di tali docenti precari.

Ci chiediamo, a che gioco stia giocando la ministra Giannini?

 

Svuotare le graduatorie ad esaurimento non inserendovi tutti quei docenti che il diritto di accerdervi l’hanno maturato ormai da anni? Perche’,forse, la ministra Giannini non sa che questi ricorsi depauperano i risparmi monetari, non solo dei docenti coinvolti ma anche delle loro famiglie, mariti, figli e genitori! Ovvio, la ministra Giannini continua ad avanzare controricorsi ai nostri ricorsi grazie ai suoi avvocati di stato che,anche noi docenti precari ,paghiamo con la nostra capacita’ contributiva e, conseguentemente, lei li fa a costo zero!

Ma una ministra, devota al suo ministero ed al bene dei suoi cittadini, dovrebbe porre fine a questa disparita’ di trattamento fra coloro che riescono ad essere inseriti in gae ed, altri docenti che, pur vantando lo stesso diritto soggettivo, vedono negarsi quest’ultimo per un orientamento negativo del giudice interpellato! Ministra Giannini, noi non ci arrendiamo sino a quando Lei non interverra’ con una legge, cosa che potrebbe fare attualmente con una legge delega alla legge di bilancio, per inserire i diplomati magistrale abilitati ante 2001/2002 nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

Pertanto, invitiamo i docenti precari ad unirsi nella nostra lotta, contribuendo ad intasare la posta elettronica dei deputati e dei sindacati, al fine di sollecitare la discussione dell’interrogazione che L’on. Andrea Maestri ha presentato alla VII Commissione Cultura con un atto co-firmato dai deputati  Civati, Brigone, Mattarelli e Pastorino ed ottenere una legge che valga per tutti!

 

Avv. Anna Fasulo

Cell. 3492640509

E mail.  [email protected]

Gruppo facebook:  https://www.facebook.com/groups/232190047183624/

Interrogazione a risposta in commissione 5-09864
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Martedì 25 ottobre 2016, seduta n. 698
ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
con decreto del Presidente della Repubblica 25 marzo 2014 (di parziale accoglimento di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica), nel quale era stato formalizzato il parere del Consiglio di Stato 5 giugno 2013, sezione II, che aveva riconosciuto, a tutti gli effetti di legge, il valore abilitante del diploma magistrale, ai sensi del decreto del Ministro della pubblica istruzione del 10 marzo 1997, per i diplomati magistrali, con titolo conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, che hanno ottenuto pieno diritto all’inserimento nella graduatoria ad esaurimento (Gae);
per tale ragione, durante l’aggiornamento del 2014, gli stessi hanno presentato domanda di inserimento in Gae. Confermando il parere del Consiglio di Stato, i primi ricorrenti sono stati inseriti a pieno titolo, con ordinanze n. 5497/3951, n. 5495/3952, n. 5490/3901 e n. 5493/3903. Successivamente, è avvenuto il riconoscimento del loro diritto di immissione in ruolo da parte degli uffici scolastici regionali;
tuttavia, la Direzione generale per il personale scolastico del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, con l’avviso del 6 ottobre 2015, ha stabilito che le pronunce del Consiglio di Stato non hanno efficacia erga omnes e pertanto non possono essere estese anche a coloro che non hanno presentato specifico ricorso, esplicando i suoi effetti solamente tra le parti in causa;
tale provvedimento, oltre ad aver accentuato le conflittualità fra personale docente ugualmente precari a parità di titolo e spesso con punteggio superiore e i primi vittoriosi e fortunati ricorrenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento ha gettato nuovamente la scuola nella più totale confusione. Infatti, parallelamente ai riconoscimenti per il personale oggetto delle ordinanze, è stata «congelata» l’azione dei successivi ricorrenti in attesa di adunanza plenaria del Consiglio di Stato, dapprima fissata per gennaio 2016, poi posticipata a maggio 2016, infine anticipata al 27 aprile 2016;
a parere degli interroganti tale differenza nei provvedimenti che interessano i diplomati magistrali, con titolo conseguito entro il 2001/2002, si pone in contrasto con il principio di uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini, sancito dalla nostra Costituzione, all’articolo 3;
il riconoscimento del diritto di immissione in ruolo non è avvenuto, a giudizio degli interroganti, su una base logica e razionalmente condivisibile, ma soltanto secondo il «criterio» del tempismo nella presentazione del ricorso che rappresenta una fortuita disparità del diritto, e comporta una situazione invivibile per il cittadino e inaccettabile per qualsivoglia istituzione democratica –:
quali tempestive iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, il Ministro interrogato intenda intraprendere, al fine di tutelare la posizione di tutti i docenti in possesso del diploma magistrale abilitante, conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, per il loro inserimento nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento ed il riconoscimento del conseguente diritto all’immissione in ruolo, superando quella che appare agli interroganti come una discriminazione in essere. (5-09864)

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