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Diplomati magistrale e le sentenze che non condannano MIUR?

Cresce la preoccupazione dei diplomati magistrale che hanno fatto ricorso per l’inserimento in GaE e attendono la sentenza definitiva, ma le ultime non condannano il MIUR.

Diplomati magistrale preoccupati a causa dell’esito delle ultime sentenze

Diplomati magistrale e le sentenze che non condannano MIUR?

Se in un primo momento le sentenze hanno avuto esito positivo inserendo in GaE migliaia di diplomati magistrale, adesso la giurisprudenza, in parte, sembra aver cambiato orientamento.

L’esempio concreto arriva con i ricorsi per l’impugnazione dei DM 325/2015 e 495/2016.

In una prima fase erano stati accolti, invece in un secondo momento i giudici del Tribunale Amministrativo del Lazio li respingevano con la motivazione che andava impugnato il decreto di aggiornamento delle GaE, quello relativo al 2014. Mentre, sempre seconodo i giudici amministrativi,  il ricorso contro i DM 325/2015 e 495/2016 è di competenza dei giudici del lavoro.

Ricorsi diplomati magistrale, due pesi e due misure da parte del T.A.R

Con il cambio di orientamento della giurisprudenza amministrativa si è creata fra i precari diplomati magistrale una disparita non indifferente. I primi a ricorrere dunque sono stati inseriti nelle GaE e molti hanno ottenuto l’immissione in ruolo, altri invece restano appesi ad una situazione cavillosa e contorta che non fa altro che aumentare l’ansia dei precari.

La Redazione di InformazioneScuola, così come alcune associazioni di precari, resta convinta che la soluzione alla problematica non può che essere politica, auspichiamo dunque che nella famosa fase transitoria si ponga finalmente rimedio restituendo dignità ai diplomati magistrale che già con l’avvento della graduatorie ad esaurimento meritavano, perchè ne avevano titolo, di essere inseriti a pieno titolo.

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