Cresce la preoccupazione per i diplomati magistrali che fino ad oggi hanno speso fior di quattrini per ricorrere al T.A.R del Lazio allo scopo di essere inseriti in GaE.
Le ultime sentenze non sono favorevoli.
Sembra che l’orientamento della giurisprudenza in ambito Amminisistrativo stia cambiando.
Il TAR del Lazio rigetat il ricorso dei diplomati magistrale che chiedevano l’inserimento in GaE
Il nuovo orientamento della giustizia amministrativa sta gettando nello sconforto migliaia di diplomati magistrale che attendevano l’inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento – GaE, l’ultimo rigettato è quello avverso il DM 325/2015 e 495/216, dunque è stato negato alle maestre l’iscrizione negli elenchi ad esaurimento.
La motivazione del rigetto pare sia dovuta al fatto che non abbiano impugnato il DM 235 del 2014.
Secondo alcune associazioni che promuovo ricorsi tale rigetto non ha alcun fondamento e apparrebbe addirittura contraddittorio.
Occorre una soluzione politica sia per i diplomati magistrale che per gli altri precari
Alla luce delle ultime sentenze appare più che mai necessaria una soluzione politica, così come richiede da tempo l’associazione dei precari MIDA che a tal proposito ha indetto un convegno sabato 18 febbraio a Milano.
Il MIDA precari infatti chiede una soluzione al problema “non giudiziaria” ma politica e ne parla con li onorevoli Simona Flavia Malpezzi (PD), Fabio Rampelli (FDI) e dei senatori Aldo Di Biagio (Area Popolare), Gian Marco Centinaio (Lega Nord) ed Enza Blundo (M5S). Presenti anche Valeria Bruccola (ADIDA), Mario Pittoni (responsabile federale scuola Lega Nord) e Giancarlo Volpari, segretario scuola PSI Milano.