Dopo le battaglie feroci portate avanti dai sostenitori della scuola pubblica e dopo gli scandali scoppiati un po’ in tutta Italia, cala il numero dei privatisti preparati dalle cosiddette scuole “diplomificio”, scuole private dove basterebbe versare una corposa retta per aggiudicarsi il diploma.
A fare il punto della situazione è Salvo Intravaia nell’articolo che segue.
Il pugno di ferro del governo contro i diplomifici dà i primi risultati: crollano i privatisti che affronteranno il prossimo esame di maturità nelle scuole paritarie. I 6mila candidati esterni dello scorso anno si sono assottigliati a poco più di 5mila: meno 14 per cento in appena 12 mesi. E si tratta del dato più basso in assoluto da dieci anni a questa parte. L’esecutivo, lo scorso mese di gennaio, aveva annunciato una serie di ispezioni ministeriali soprattutto nelle scuole superiori ed è sembra sia bastato soltanto questo per fare diminuire drasticamente coloro che si avventurano agli esami di stato senza avere seguito neppure un giorno di lezione, sotto l’ala protettrice delle scuole private.
Il sottosegretario Gabriele Toccafondi, che ha la delega elle paritarie, non nasconde una certa soddisfazione per questo primo risultato. Ma fa capire che si tratta soltanto dell’inizio. “Il commento è positivo, ma non basta”, dice Toccafondi. Il calo di quasi mille privatisti nelle paritarie non è sufficiente e il lavoro che ci attende è ancora lungo”, prosegue. Dopo il varo della legge 107, che contiene un Piano per controllare le paritarie, il ministero dell’Istruzione ha messo in piedi una Cabina di regia, guidata da un ispettore con molta esperienza in materia. “Su circa 1.500 scuole paritarie superiori sono state predisposte, da gennaio, 530 visite ispettive per verificare i requisiti della parità. E per una parte di queste il verbale conclusivo propone la revoca della parità stessa”. Il dato è ancora parziale, perché si riferisce al lavoro di alcune regioni – tra cui Campania, Lombardia, Piemonte, Basilicata -. Ma alla fine potrebbero chiudere i battenti dall’8 al 10 per cento delle scuole visitate.
“Quello che ci ha sempre impressionato è il fenomeno – spiega il sottosegretario – della cosiddetta piramide rovesciata: molti alunni iscritti nelle ultime classi e pochi in quelle iniziali”. Una anomalia del sistema privato che finora nessuno è riuscito a correggere. Gli ultimi dati sulle paritarie confermano questo trend: nell’anno 2014/2015 gli iscritti al primo anno delle superiori ammontavano a 17mila studenti che raddoppiano all’ultimo anno, quando diventano 33mila. Un fenomeno che riguarda soltanto le scuole superiori. Resta comunque alto, rispetto agli interni, il numero di coloro che tentano di recuperare il tempo perduto a scuola affidandosi alle paritarie da privatista, dove si pagano fior di quattrini: il 12 per cento. Perché nelle scuole statali, dove gli esami si sostengono pagando pochissimo, il dato crolla al 2,4 per cento.
fonte Repubblica