Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) ha recentemente espresso la sua posizione riguardo alla sentenza n. 2074/2025 del TAR del Veneto, che riafferma il diritto delle famiglie di accedere alla documentazione scolastica dei propri figli. Questo principio, che è alla base del nostro sistema democratico, garantisce la possibilità di consultare e valutare in modo critico i documenti che riguardano il percorso formativo degli studenti.
La sentenza sottolinea che l’accesso agli atti non è una concessione a discrezione, ma un diritto pienamente soggettivo, protetto dalle norme sulla trasparenza amministrativa e dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti. Tuttavia, il CNDDU esprime preoccupazione per l’esclusione delle prove INVALSI da questa accessibilità, nonostante il loro ruolo fondamentale e la loro integrazione nel curriculum digitale degli studenti.
Il Coordinamento mette in evidenza che questa disparità mina i principi di trasparenza e uguaglianza, indebolendo la fiducia tra famiglie e istituzioni scolastiche. Inoltre, denuncia il silenzio del Garante per la protezione dei dati personali su questa questione, sollevando interrogativi sulla tutela dei diritti fondamentali.
Il CNDDU chiede al Ministro dell’Istruzione un intervento urgente per garantire trasparenza e coerenza normativa, riaffermando l’importanza della scuola pubblica come pilastro della democrazia.
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