Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa, ha confermato l’aumento delle pensioni del 2,2% sotto i 2mila euro per ottobre 2022 fino a dicembre.
Il primo giorno del mese per coloro che hanno l’accredito su conto corrente postale, il 3 ottobre per chi ha un conto corrente bancario.
Sostanzialmente beneficeranno di una rivalutazione pari allo 0,2% a titolo di conguaglio, pari alla differenza rilevata tra il tasso provvisorio accertato per il 2021 (1,7%) e quello definito (1,9%); 2% come anticipo della rivalutazione attesa nel 2023.
Quindi nell’insieme da ottobre le pensioni d’importo non superiore a 2mila euro beneficeranno di un incremento del 2,2%; dell’1,98% per chi ha una pensione entro i 2.500 euro, mentre sopra tale soglia è dell’1,65%.
Un nuovo aumento ci sarà il 1° gennaio 2023, quando verrà applicato il tasso di rivalutazione effettivo accertato per il 2022. Dovrebbe trattarsi di una percentuale intorno all’8% dove sarà sottratta quella parte già riconosciuta a titolo di anticipo della rivalutazione e cioè il 2%
Naturalmente non dovrà essere restituito il trimestre 2022 dal momento che si tratta di un sostegno introdotto dal governo per garantire una maggiore liquidità ai pensionati, per far fronte all’aumento dei prezzi registrato in questi ultimi mesi.
L’aumento delle pensioni riguarda anche la pensione di reversibilità , mentre non è previsto l’aumento dell’assegno sociale e delle pensioni d’invalidità civile. Che saranno rivalutate il 1° gennaio prossimo, quando l’importo sarà rivisto per l’intero tasso di rivalutazione accertato.
Ad esempio, se davvero dovesse essere dell’8%, come da previsioni, per l’assegno sociale l’importo salirà intorno ai 505 euro (rispetto ai 468 euro attuali), mentre per le pensioni d’invalidità a circa 315 euro.
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