HomeComunicato StampaDocenti immobilizzati, ecco cosa chiedono i vari comitati spontanei

Docenti immobilizzati, ecco cosa chiedono i vari comitati spontanei

I docenti “immobilizzati” figli dell’algoritmo di Renzi hanno stilato un documento per chiedere il rientro nelle proprie regioni.

Il documento per punti sintetici condiviso dai gruppi e comitati nati spontaneamente a seguito del piano di assunzioni straordinario ex L. 107/2015 e titolari, per il tramite del famoso algoritmo “impazzito”, fuori dalle proprie regioni e province, ma anche di molti docenti che, assunti ante legem, da decenni sono immobilizzati lontani dai loro territori di origine e di tutti quei docenti che ritengono che la cosiddetta “Buona Scuola” abbia arrecato danni all’intero sistema della Pubblica Istruzione.

E’ una piattaforma frutto del lavoro di tantissimi di noi e delle mediazioni per trovare punti che non fossero espressione di interessi di piccoli gruppi , ma condivisibili da tutti, per non alimentare alcun tipo di divisione.

La stessa, già accolta ed approvata in moltissimi consigli comunali della regione Sicilia e recentemente anche in alcuni comuni dell’Abruzzo e della Calabria, verrà inviata a breve al Ministro della Pubblica Istruzione, ai Sottosegretari ed al capo di Gabinetto sottoscritta dai gruppi e dai comitati che hanno già aderito e che vorranno aderire.

PIATTAFORMA CONDIVISA DOCENTI IMMOBILIZZATI

• Piano di rientro definitivo da realizzare entro la fine del prossimo anno scolastico per tutti i docenti assunti fuori dalla propria regione con emendamenti da presentare dentro la Legge di Bilancio o tramite un decreto specifico ed incremento considerevole della quota posti riservata alla mobilità interprovinciale nel futuro contratto collettivo nazionale che verrà discusso il prossimo autunno (il 30 percento sancito negli ultimi due contratti collettivi con i numeri in gioco non può evidentemente bastare).

• Trasformazione di tutti i posti in organico di fatto (non stabili ma necessari alla scuola ogni anno) e dei posti in deroga sul sostegno in posti di diritto (cioè stabili).

• Allineamento dei posti di sostegno in funzione del rispetto della 104 superando l’attuale indicazione del rapporto 1:2 o 1:4 per art. 3.3 e 3.1, per altro non presente in alcuna normativa, evitando che lo Stato continui a pagare per effetto delle sentenze dei Tribunali in conseguenza dei ricorsi delle famiglie degli alunni disabili (in dieci anni danno erariale di 700 milioni in Italia).

• Possibilità di nominare i docenti di ruolo sprovvisti di titolo di specializzazione richiedenti assegnazione provvisoria su posti di sostegno in deroga, solo dopo l’esaurimento di tutti i docenti specializzati che ne fanno richiesta e accantonamento del numero dei posti assegnabili in supplenza al personale precario specializzato. Questo punto ed il seguente sono particolarmente importanti in questo momento in cui devono riprendere le trattative per la contrattazione integrativa nazionale per le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie che potrebbe recepire subito queste proposte.

• Possibilità di nominare in assegnazione provvisoria i docenti titolari sul sostegno non soddisfatti su posto di sostegno anche su posto comune e in deroga al vincolo quinquennale, in coda ai docenti titolari su materia.

• Diritto ad assegnazioni provvisorie annuali con possibilità di indicare per il ricongiungimento più di una provincia in coda a quella di residenza (come avvenuto già per gli idonei inseriti in graduatoria di merito).

• Attivazione dei corsi per conseguire la specializzazione sul sostegno e altre abilitazioni per tutte le categorie di insegnanti e di tutti gli ordini (anche della scuola primaria e dell’infanzia) ai sensi del decreto legislativo 59/2017 (art. 4 comma 3), entro l’autunno 2018. La carenza di personale specializzato per le attività didattiche di sostegno è notevole.

• Rispetto del limite massimo di 20 alunni per ogni sezione/classe se al suo interno è presente un bambino con disabilità grave e previsione di un numero che non superi 22 alunni per ogni sezione/classe per garantire il diritto allo studio, facendo leva sulla normativa sulla sicurezza.

• Superamento del doppio regime di titolarità su ambito /scuola a favore della titolarità su scuola per tutti e ritorno al sistema meritocratico del punteggio maturato.

• Ripristino compresenze, tempo scuola e materie soppresse dalla riforma Gelmini.

• Rispetto delle finalità e utilizzo didattico del POTENZIAMENTO contro la pratica del “tappabuchismo”.

• Ampliamento del tempo scuola (prolungato, 30/36/40 ore) per offrire maggiori opportunità formative alle giovani generazioni, in una terra dove è opportuno coltivare valori di legalità, onestà e trasparenza con più incisività soprattutto in quelle realtà dove recluta la criminalità organizzata.

• Presenza maggiore di scuola nelle carceri.

• Istituzione di un numero maggiore di sezioni per l’infanzia perché da lì nascono le pari opportunità.

• Utilizzazione dei docenti, in possesso delle dovute abilitazioni e superato l’anno di prova, anche per altri ordini e gradi, anche i docenti di sostegno con titolo polivalente su un solo ordine.

• Chiarimento dei termini e criteri per la definizione del PTOF e del conseguente organico del potenziamento, dal quale potrebbero essere autorizzati altri posti per attività di coordinamento di progetti di reti scolastiche insieme a USR e AT.

• Incentivo all’ora alternativa alla religione cattolica.

• Previsione di un incremento degli organici al fine di favorire la centralità della scuola nel processo di accoglienza e di inclusione dei migranti in arrivo nella nostra Terra, anche attraverso piani concordati con l’Unione europea.

• Accorpamento degli spezzoni per formare quante più cattedre possibili, permettendo anche la costituzione di cattedre su tre plessi anziché solo su due.

• Istituzione di una convenzione con compagnie aeree da parte dello Stato per Docenti fuori sede.

• Istituzione della possibilità di uno sgravio fiscale dell’affitto nelle sedi del nord per Docenti fuori sede.

• Censimento dei docenti di ruolo titolari fuori dai propri luoghi di residenza e che chiedono di potervi ritornare al fine di evitare di bandire nuovi posti a concorso nelle province in cui ci sono docenti che mirano al rientro (precedenza alla mobilità).

Osservatorio Diritti Scuola
Coordinamento docenti fase C
Nastrini Liberi Uniti
Comitato 8000 esiliati fase B GAE
DISA 2014
Vittime errore algoritmo
Tic Tac Mondo scuola gruppo fb
Docenti Immobilizzati gruppo fb
Docenti sardi fuori regione e provincia

informazione scuola telegram

Informazione Scuola, le Ultime Notizie della Scuola in un click.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...

altre news