HomeComunicato StampaDSGA: le considerazioni del Comitato dopo i fatti della Lombardia

DSGA: le considerazioni del Comitato dopo i fatti della Lombardia

COMUNICATO – Alla luce di quanto successo in Lombardia, il Comitato ritiene opportuno formulare le seguenti considerazioni, da ritenersi assolutamente necessarie.
La percentuale di non ammessi in Lombardia sta creando stupore e incredulità ovunque, dalla politica ai contesti sindacali, passando per le più importanti testate giornalistiche che si occupano di scuola e non.

Si ritiene quantomeno legittimo chiedersi come mai proprio e solo in Lombardia ci fosse una percentuale così alta di gente impreparata, incapace di raggiungere la sufficienza. Parliamo di circa 900 esclusi, su 1100 persone che hanno sostenuto le prove. Una percentuale vicina all’85%.
Tutto questo, parliamoci chiaro, per alleggerire il lavoro estivo delle commissioni, che hanno preferito terminare questo concorso in 15 giorni ed entro metà luglio, piuttosto che preoccuparsi di valutare correttamente i compiti dei candidati.

Peccato che questa evidente superficialità, la quale verrà attestata una volta che sarà consentito l’accesso ai verbali di correzioni, abbia distrutto i sogni e le ambizioni di centinaia di candidati che da circa un anno hanno impiegato sudore, sacrificio ed impegno per questo concorso.

È paradossale che si è deciso di non coprire neanche la metà dei posti messi a bando e che in tutte le altre regioni siano stati ammessi all’orale almeno il 35% dei candidati.
In Lombardia, infatti, parliamo di ben 600 posti disponibili (451+30% di idonei) e di soli 207 ammessi alle prove orali. Sinceramente ancora oggi facciamo fatica a comprendere come sia possibile. Come tutti del resto. Non ne vogliamo fare un problema di coscienza, perché ognuno ha la sua – o almeno così pensavamo prima di questi esiti – ma di opportunità, si.
Come verranno ricoperti quei tanti posti vacanti che questo concorso inevitabilmente non riuscirà a coprire? Attribuendo l’incarico ai facenti funzione che non sono neanche riusciti a superare la prova preselettiva?

Ricorrendo a MAD o terza fascia, concedendo l’incarico a chi non sa manco che ruolo abbia il DSGA nelle scuole?

Abbiamo perso noi candidati esclusi ma da questa vicenda è l’Italia ad uscire sconfitta. Il Paese dei perché senza risposta, dove la meritocrazia e la trasparenza costituiscono un’eccezione, dove il titolo di laurea è considerato quasi esclusivamente un pezzo di carta e dove, ci permetta di dirle, più che il merito, nel superare un concorso serve la fortuna.
La fortuna di scegliere, nel nostro concorso, tutte le regioni tranne la Lombardia e di non avere a che fare con una commissione che applica i criteri di valutazione in modo anomalo, senza neanche porsi il problema che, così facendo, si distruggono psicologicamente centinaia di candidati, che si vedono attribuito un 15 o un 17 alla prima prova dopo aver studiato per un anno e aver risposto correttamente a tutte le domande.

Non abbiamo dubbi, purtroppo che, una volta avuta contezza dei verbali di valutazione, lo sdegno e lo stupore saranno ancora più evidenti per tutti noi. In un Paese democratico, dovrebbe essere il Ministero, su indicazione dell’USR, ad aprire un’inchiesta su quello che è successo in questo concorso e con questa commissione di esame. In un Paese pronto a valorizzare il merito e la competenza, sarebbe scontato provvedere ad una nuova correzione degli elaborati ritenuti insufficienti ma siamo ben consapevoli che tutto questo non avverrà.

Ad ogni modo 900 esclusi, che a fronte di un anno di sudore e sacrifici probabilmente avranno ricevuto una valutazione in 2 minuti, non si fermeranno qui. Faranno sentire la loro voce ovunque, andranno fino in fondo a questa vergognosa vicenda, tutelando i loro interessi in ogni sede opportuna.

Tutto questo con la consapevolezza di essere stati, ancora una volta, traditi da questo Paese, schiavo delle dinamiche di potere, di chi sa alzare la voce più degli altri e sempre più incapace di dare valore a quei principi basilari che dovrebbero ispirare l’accesso al pubblico impiego.

Siamo però consapevoli di poter camminare a testa alta, convinti di aver subito una grave e profonda ingiustizia e di essere stati semplicemente sfortunati. Sfortunati per aver investito tanto in un concorso che, nel caso della Lombardia, si è dimostrato una farsa. Ma non finirà qui.

Il Comitato Difendiamo il Concorso DSGA

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