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Emergenza coronavirus e didattica a distanza, emanate le linee guida che smentiscono la sen. Granato

Il MI (Ministero dell’Istruzione)  ha emanato proprio stasera le linee guida per la didattica a distanza, peraltro pronte da giorni ma si attendeva il CdM per poi vararle. Proprio queste linee guida sono state richieste con un lettera  aperta di critica anche dalla senatrice Granato, collega di partito della ministra Azzolina.

Da quel risulta alla Redazione tali linee erano già pronte da giorni, pronte dunque per essere emanate appare dunque incomprensibile la lettera della senatrice, peraltro pubblica, non sarebbe bastata una telefonata fra colleghe di Movimento? Perchè in questo modo appare una polemica strumentale e per di più infondata.

In un momento di confusione forse è sempre utile cercare di non alimentarne altra per il bene della scuola stessa.

Di seguito le linee guida

 

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
ai dirigenti dell’Ufficio I degli USR per il Lazio, la Liguria, la Lombardia, la Sicilia
ai dirigenti titolari degli Uffici scolastici Regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
e, p.c., al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano all’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano all’Intendente Scolastico per la Scuola delle localita? ladine di Bolzano al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta
e, per loro tramite, ai Dirigenti Scolastici e ai Coordinatori Didattici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione
al Forum delle Associazioni degli Studenti alle Consulte provinciali degli Studenti al Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola all’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica
alle OO.SS.

 

Oggetto: emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attivita? didattiche a distanza.

Carissimi, l’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando ha reso necessari, nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che richiedono al Dirigente scolastico, nell’ambito del piu? ampio esercizio delle sue prerogative, di “attivare per tutta la durata della sospensione delle attivita? didattiche nelle scuole, modalita? di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilita?”.
Non si tratta, voglio sottolinearlo, di un adempimento formale, perche? nulla di meramente formale puo? essere richiesto in un frangente come questo. Occorre ritornare, al di fuori della logica dell’adempimento e della quantificazione, alle coordinate essenziali dell’azione del sistema scolastico.

La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati. Da un lato, sollecita l’intera comunita? educante, nel novero delle responsabilita? professionali e, prima ancora, etiche di ciascuno, a continuare a perseguire il compito sociale e formativo del “fare scuola”, ma “non a scuola” e del fare, per l’appunto, “comunita?”. Mantenere viva la comunita? di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combatte il rischio di isolamento e di demotivazione. Le interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che mantiene, e rafforza, la trama di rapporti, la condivisione della sfida che si ha di fronte e la propensione ad affrontare una situazione imprevista.

Dall’altro lato, e? essenziale non interrompere il percorso di apprendimento. La declinazione in modalita? telematica degli aspetti che caratterizzano il profilo professionale docente, fa si? che si possa continuare a dare corpo e vita al principio costituzionale del diritto all’istruzione. Ma e? anche essenziale fare in modo che ogni studente sia coinvolto in attivita? significative dal punto di vista dell’apprendimento, cogliendo l’occasione del tempo a disposizione e delle diverse opportunita? (lettura di libri, visione di film, ascolto di musica, visione di documentari scientifici…) soprattutto se guidati dagli insegnanti. La didattica a distanza puo? essere anche l’occasione per interventi sulle criticita? piu? diffuse.
Nella gestione dell’emergenza sono state sollecitate le migliori energie operative, pubbliche e private; e? stata realizzata in pochissimi giorni – grazie all’azione della task force creata dall’amministrazione – un’apposita area sul sito internet del Ministero, attraverso la quale le istituzioni scolastiche hanno potuto trovare le prime risposte alle domande piu? comuni sulle procedure organizzative e hanno potuto accedere a una sezione realizzata appositamente per consentire, nelle piu? diverse forme, di attivare didattica a distanza. Si e? cosi? cercato di venire incontro alle esigenze delle istituzioni scolastiche meno dotate a livello tecnologico con quelle delle realta? piu? avanzate sul fronte dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica, istituzioni che hanno prontamente messo a disposizione le proprie competenze e professionalita?.

Gia? dai primi momenti dell’emergenza sanitaria si e? verificata una gara di solidarieta? tra le scuole del Paese, tra docenti, personale ATA, direttori dei servizi generali e amministrativi, dirigenti scolastici e tra gli stessi alunni. Anche il mondo professionale, delle imprese, dell’associazionismo non ha mancato di mettere a disposizione servizi e risorse a vantaggio delle scuole e dei docenti. La Scuola ha il compito di rispondere in maniera solida, solidale e coesa, dimostrando senso di responsabilita?, di appartenenza e di disponibilita?, ma soprattutto la capacita? di riorganizzarsi di fronte a una situazione imprevista, senza precedenti nella storia repubblicana, confermando la propria missione. Perche? la lontananza fisica, quando addirittura non l’isolamento, non possono ne? devono significare abbandono.
Un sincero grazie va a tutti coloro che hanno voluto e saputo governare l’emergenza ed esserci.

Questa nota intende limitarsi a fornire un quadro di riferimento a quanto finora fatto e ricondurlo in un contesto di sostenibilita? operativa, giuridica e amministrativa e cerca di fare tesoro di cio? che le istituzioni scolastiche, attraverso la loro attivita? e lo scambio continuo delle migliori pratiche, stanno facendo. Non altro. Il principio che guida e sostiene l’attivita? delle autonomie scolastiche resta comunque, per quanto a  ciascuna di esse sia possibile, di dare validita? sostanziale, non meramente formale, all’anno scolastico. Perche? in questo essenziale elemento consiste il “fare scuola”: insegnare e apprendere, insieme. A distanza o sotto un tendone, come capitato in altre tragedie che hanno colpito l’Italia, e alle quali insegnanti e alunni hanno saputo, lo ripeto, insieme, reagire.

Cosa si intende per attivita? didattica a distanza
Le attivita? di didattica a distanza, come ogni attivita? didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. Nella consapevolezza che nulla puo? sostituire appieno cio? che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a un “ambiente di apprendimento”, per quanto inconsueto nella percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta.

Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo; la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente, l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali: tutto cio? e? didattica a distanza.
Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perche? privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.
La didattica a distanza prevede infatti uno o piu? momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalita? di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che gia? in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali. E’ ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalita? in “classe virtuale”.

La questione privacy
Occorre subito precisare che le istituzioni scolastiche non devono richiedere il consenso per effettuare il trattamento dei dati personali (gia? rilasciato al momento dell’iscrizione) connessi allo svolgimento del loro  compito istituzionale, quale la didattica, sia pure in modalita? “virtuale” e non nell’ambiente fisico della classe, e?.
Le istituzioni scolastiche sono invece tenute, qualora non lo abbiano gia? fatto, ad informare gli interessati del trattamento secondo quanto previsto dagli artt. 13 e 14 del Regolamento UE 2016/679 e:
? a garantire che i dati personali siano trattati in modo lecito, corretto e trasparente, che siano raccolti per finalita? determinate, esplicite e legittime, che siano trattati in modo non incompatibile con tali finalita?, evitando qualsiasi forma di profilazione, nonche? di diffusione e comunicazione dei dati personali raccolti a tal fine, che essi siano adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalita? per cui sono trattati, e trattati in maniera da garantire un’adeguata sicurezza dei dati personali, compresa la protezione, mediante misure tecniche e organizzative adeguate, da trattamenti non autorizzati o illeciti e dalla perdita, dalla distruzione o dal danno accidentali;
? a stipulare contratti o atti di individuazione del responsabile del trattamento ai sensi dell’articolo 28 del Regolamento, che per conto delle stesse tratta i dati personali necessari per l’attivazione della modalita? didattica a distanza;
? a sottoporre i trattamenti dei dati personali coinvolti a valutazione di impatto ai sensi dell’articolo 35 del regolamento.

Progettazione delle attivita?
Affinche? le attivita? finora svolte non diventino – nella diversita? che caratterizza l’autonomia scolastica e la liberta? di insegnamento – esperienze scollegate le une dalle altre, appare opportuno suggerire di riesaminare le progettazioni definite nel corso delle sedute dei consigli di classe e dei dipartimenti di inizio d’anno, al fine di rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze.
Attraverso tale rimodulazione, ogni docente riprogetta in modalita? a distanza le attivita? didattiche, evidenzia i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni e deposita tale nuova progettazione relativa al periodo di sospensione, agli atti dell’istituzione scolastica, tramite invio telematico al Dirigente scolastico, il quale svolge, un ruolo di monitoraggio e di verifica, ma soprattutto, assieme ai suoi collaboratori, di coordinamento delle risorse, innanzitutto professionali, dell’Istituzione scolastica.
Sempre il Dirigente Scolastico, anche attraverso i coordinatori di classe o altre figure di raccordo, e? chiamato a promuovere la costante interazione tra i docenti, essenziale per assicurare organicita? al lavoro che ciascun docente svolge nei contesti di didattica a distanza e per far si? che i colleghi meno esperti possano sentirsi ed essere supportati e stimolati a procedere in autonomia. E’ strategico coinvolgere nelle attivita? di coordinamento anche le figure dell’Animatore Digitale e del Team digitale, per il supporto alle modalita? innovative che si vanno a realizzare nell’ambito della didattica a distanza. Lo stesso strumento telematico che in queste prime settimane di emergenza e? stato utilizzato per tenere il filo, il contatto,  l’interazione a distanza con gli studenti puo? rappresentare un indispensabile strumento per favorire il contatto, la relazione e la co–progettazione in itinere tra i docenti di uno stesso team o consiglio di classe.

Non solo: occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. Per questo motivo il ruolo del registro elettronico e? prezioso. E occorre sottolineare che si tratta comunque, e? opportuno ricordarlo, di uno strumento, utile anche e soprattutto in questi frangenti e svincolato dalla “fisicita?” del luogo nel quale la didattica si esercita. Come del resto altri strumenti possono essere utili, purche? ne sia chiaro lo scopo.
Il Consiglio di classe resta competente nel ratificare le attivita? svolte e compiere un bilancio di verifica.

Occorre, peraltro, avere attenzione ad alcune specificita?.
Per la scuola dell’infanzia e? opportuno sviluppare attivita?, per quanto possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto “diretto” (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i docenti o i genitori rappresentanti di classe, ove non siano possibili altre modalita? piu? efficaci. L’obiettivo, in particolare per i piu? piccoli, e? quello di privilegiare la dimensione ludica e l’attenzione per la cura educativa precedentemente stabilite nelle sezioni. Per la scuola primaria (ma vale anche per i successivi gradi di istruzione), a seconda dell‘eta?, occorre ricercare un giusto equilibrio tra attivita? didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi. La proposta delle attivita? deve consentire agli alunni di operare in autonomia, basandosi innanzitutto sulle proprie competenze e riducendo al massimo oneri o incombenze a carico delle famiglie (impegnate spesso, a loro volta, nel “lavoro agile”) nello svolgimento dei compiti assegnati. Non si tratta, comunque, di nulla di diverso di quanto moltissime maestre e maestri stanno compiendo in queste giornate e stanno postando sul web, con esperienze e materiali che sono di aiuto alla comunita? educante e costituiscono un segnale di speranza per il Paese.
Per la scuola secondaria di primo e di secondo grado il raccordo tra le proposte didattiche dei diversi docenti del Consiglio di Classe e? necessario per evitare un peso eccessivo dell’impegno on line, magari alternando la partecipazione in tempo reale in aule virtuali con la fruizione autonoma in differita di contenuti per l’approfondimento e lo svolgimento di attivita? di studio.

In particolare negli istituti tecnici e professionali, caratterizzati da una didattica declinata tipicamente nella duplice dimensione della teoria e della pratica laboratoriale, ove non sia possibile l’uso di laboratori digitali per le simulazioni operative o altre formule, che pure diverse istituzioni scolastiche stanno promuovendo, il docente progetta – in questa fase – unita? di apprendimento che veicolano contenuti teorici propedeutici, ossia da correlare in un secondo momento alle attivita? tecnico pratiche e laboratoriali di indirizzo.

Alunni con disabilita?
Per quanto riguarda gli alunni con disabilita?, il punto di riferimento rimane il Piano educativo individualizzato. La sospensione dell’attivita? didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione.
Come indicazione di massima, si ritiene di dover suggerire ai docenti di sostegno di mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale personalizzato da far fruire con modalita? specifiche di didattica a distanza concordate con la famiglia medesima, nonche? di monitorare, attraverso feedback periodici, lo stato di realizzazione del PEI.
Resta inteso che ciascun alunno con disabilita?, nel sistema educativo di istruzione e formazione italiano, e? oggetto di cura educativa da parte di tutti i docenti e di tutta la comunita? scolastica. E’ dunque richiesta una particolare attenzione per garantire a ciascuno pari opportunita? di accesso a ogni attivita? didattica.
Atteso che per gli alunni con disabilita? cognitiva non si potra? che progettare interventi sulla base della disamina congiunta (docente – famiglia) delle numerose variabili e specificita? che ciascuna singola situazione impone, si possono in questa fase considerare le specifiche esigenze di alunni e studenti con disabilita? sensoriali: non vedenti, ipovedenti, non udenti e ipoacusici.
E’ compito del Dirigente scolastico, d’intesa con le famiglie e per il tramite degli insegnanti di sostegno, verificare che ciascun alunno o studente sia in possesso delle strumentalita? necessarie. I Centri Territoriali di Supporto (CTS), in collaborazione con la Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, gestiscono l’assegnazione di ausili e sussidi didattici destinati ad alunni e studenti con disabilita?, ai sensi dell’art. 7, co.3 del D.Lgs. 63/2017. Oltre alle apparecchiature hardware, possono essere acquistati e concessi in uso anche software didattici (per un elenco degli ausili e sussidi disponibili, si veda l’allegato tecnico denominato “Classificazione dei sussidi didattici, delle attrezzature e degli ausili tecnici per la didattica inclusiva” su https://ausilididattici.indire.it).

Alunni con DSA e con Bisogni educativi speciali non certificati
Occorre dedicare, nella progettazione e realizzazione delle attivita? a distanza, particolare attenzione alla presenza in classe di alunni in possesso di diagnosi rilasciata ai sensi della Legge 170/2010, e ai rispettivi piani didattici personalizzati. La strumentazione tecnologica, con cui questi studenti gia? hanno di solito dimestichezza, rappresenta un elemento utile di facilitazione per la mediazione dei contenuti proposti. Occorre rammentare la necessita?, anche nella didattica a distanza, di prevedere l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi, i quali possono consistere, a puro titolo esemplificativo e non esaustivo, nell’utilizzo di software di sintesi vocale che trasformino compiti di lettura in compiti di ascolto, libri o vocabolari digitali, mappe concettuali. Si richiama integralmente, ad ogni buon conto, il Decreto ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 e le relative Linee Guida.

Per gli alunni con BES non certificati, che si trovino in difficolta? linguistica e/o socio economica, il Dirigente scolastico, in caso di necessita? da parte dello studente di strumentazione tecnologica, attiva le procedure per assegnare, in comodato d’uso, eventuali devices presenti nella dotazione scolastica oppure, in alternativa, richiede appositi sussidi didattici attraverso il canale di comunicazione attivato nel portale ministeriale “Nuovo Coronavirus” alla URL https://www.istruzione.it/coronavirus/index.html all’indirizzo [email protected].
Resta necessario garantire il diritto all’istruzione anche agli alunni ricoverati presso le strutture ospedaliere o in cura presso la propria abitazione. In considerazione della sospensione dell’attivita? didattica in presenza su tutto il territorio nazionale, nonche? dei progetti di istruzione domiciliare e del servizio di scuola in ospedale, si segnala che, per tali alunni, l’attivazione delle procedure per effettuare didattica a distanza risulta necessaria soprattutto al fine di mitigare lo stato di isolamento sociale connesso alla specifica situazione. Per lo specifico della Scuola in ospedale il Dirigente scolastico si confronta con la Direzione sanitaria per individuare i possibili interventi e le modalita? organizzative per garantire agli studenti ospedalizzati di fruire delle attivita? didattiche a distanza.
Per quanto riguarda la specificita? delle istituzioni scolastiche con sezioni carcerarie, il dirigente scolastico dovra? confrontarsi con il Direttore del carcere e con la figura incardinata del coordinamento didattico, per individuare con quali forme e modalita? poter continuare l’attivita? didattica, che rappresenta, in queste situazioni, a maggior ragione un dovere istituzionale per la Repubblica.

La valutazione delle attivita? didattiche a distanza
La Nota 279/2020 ha gia? descritto il rapporto tra attivita? didattica a distanza e valutazione. Se e? vero che deve realizzarsi attivita? didattica a distanza, perche? diversamente verrebbe meno la ragione sociale della scuola stessa, come costituzionalmente prevista, e? altrettanto necessario che si proceda ad attivita? di valutazione costanti, secondo i principi di tempestivita? e trasparenza che, ai sensi della normativa vigente, ma piu? ancora del buon senso didattico, debbono informare qualsiasi attivita? di valutazione. Se l’alunno non e? subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perche? ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio, che nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella quale e? esercitata. Ma la valutazione ha sempre anche un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione come questa.
Si tratta di affermare il dovere alla valutazione da parte del docente, come competenza propria del profilo professionale, e il diritto alla valutazione dello studente, come elemento indispensabile di verifica dell’attivita? svolta, di restituzione, di chiarimento, di individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei criteri stabiliti da ogni autonomia scolastica, ma assicurando la necessaria flessibilita?.
Le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere alla valutazione in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale, rientrano nella competenza di ciascun insegnante e hanno a riferimento i criteri approvati dal Collegio dei Docenti. La riflessione sul processo formativo compiuto nel corso dell’attuale periodo di sospensione dell’attivita? didattica in presenza sara? come di consueto condivisa dall’intero Consiglio di Classe.
Siamo tutti consapevoli della sfida che il Paese tutto sta affrontando e che richiede a ciascuno sacrifici e responsabilita? nei comportamenti. La scuola e? in prima linea perche? ritiene che la cultura sia un fattore decisivo perche? il nostro Paese sappia affrontare, superare e vincere la battaglia in corso. Nessuno deve essere in sosta, in panchina, a bordo campo.
“Ibi semper est victoria, ubi concordia est” (P. Siro)

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
IL CAPO DIPARTIMENTO Dott. Marco BRUSCHI
Viale Trastevere, 76/A – 00153 Roma

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