Gli esami di Maturità 2026 porteranno significative novità nel panorama scolastico italiano. La prima prova scritta si terrà giovedì 18 giugno, un giorno dopo rispetto alla tradizionale data di inizio. Inoltre, il termine “esame di Stato” sarà sostituito da “esami di Maturità”, sottolineando un cambiamento simbolico.
Tra le innovazioni principali, il colloquio orale diventa obbligatorio per tutti gli studenti. Chi sceglierà di non sostenerlo, pur avendo completato le prove scritte, dovrà ripetere l’anno scolastico. Questo rappresenta una svolta rispetto al passato, quando era possibile essere promossi senza l’orale.
La multidisciplinarietà e l’educazione civica avranno un ruolo centrale, insieme ai percorsi Ptco (ex alternanza scuola-lavoro). Anche il voto di condotta sarà determinante: un 9 garantirà il massimo credito scolastico, mentre chi otterrà solo la sufficienza dovrà presentare una tesina su temi di cittadinanza attiva.
Le reazioni sono contrastanti. I presidi dell’Anp accolgono positivamente la riforma, definendola coerente con il percorso formativo degli studenti. Al contrario, la Rete degli studenti critica il mancato confronto con la comunità studentesca e annuncia mobilitazioni contro il ministro Valditara.
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