Il 20 agosto 2025 rappresenta una scadenza cruciale per i datori di lavoro. Entro questa data, infatti, è necessario versare i contributi INPS relativi alle ferie non godute dai dipendenti nel 2023, che avrebbero dovuto essere fruite entro il 30 giugno 2025. Questo obbligo riguarda anche ex festività e ROL, qualora il mancato godimento sia imputabile all’azienda.
L’indennità sostitutiva delle ferie non godute diventa soggetta a contribuzione previdenziale decorsi 18 mesi dalla loro maturazione, come stabilito dall’art. 10 del d.lgs. n. 66/2003. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26160/2020, ha ribadito che tale obbligo è legato al principio generale di finanziamento del sistema previdenziale, poiché il lavoratore ha prestato attività in un periodo in cui avrebbe dovuto riposare.
Entro il 31 agosto 2025, inoltre, sarà necessario trasmettere la denuncia Uniemens con l’indicazione dell’imponibile contributivo. Va ricordato che eventuali sospensioni del rapporto di lavoro per cause legali (malattia, maternità, cassa integrazione) possono prorogare i termini di maturazione delle ferie.
I datori di lavoro sono chiamati a rispettare queste scadenze per evitare sanzioni e garantire la corretta gestione previdenziale.
Leggi anche:
Prestazioni occasionali per disoccupati: come funziona il Libretto Famiglia INPS
Quanto guadagnano i dirigenti scolastici? Ecco gli importi e le voci che compongono lo stipendio.
Segui i canali social di InformazioneScuola
InformazioneScuola, grazie alla sua serie e puntuale informazione è stata selezionata dal servizio di Google News , per restare sempre aggiornati sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Iscriviti al gruppo Telegram: Contatta @informazionescuola


