A presentarlo è il M5S che chiede con un emendamento al testo l’inserimento, subito dopo il comma 9, del comma 9 bis che recita:
“I commi 54-55 e 56 art. 1 della legge n. 228/2012 sono abrogati.
all’articolo 5 comma 8 del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito, con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Le disposizioni del presente comma non si applicano al personale della scuola, sia docente che amministrativo, tecnico e ausiliario supplente breve e saltuario o docente con contratto fino al termine delle lezioni o delle attività didattiche”.
Conseguentemente, all’onere derivante dalla presente disposizione, pari a circa 200 milioni di euro in ragione annua, si provvede mediante corrispondente riduzione, definita dal ministro dell’economia e delle finanze con proprio decreto, dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale, di cui all’allegato C-bis del decreto legge 6 luglio 2011, n 98, con l’esclusione delle disposizioni a tutela dei redditi di lavoro dipendente e autonomo, dei redditi da pensione, della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell’ambiente.
Chimienti, Vacca, D’Uva, Marzana, Gallo, Brescia”
In questo modo le ferie del personale della scuola sarebbero salve, ma per l’approvazione del Dl Scuola è corsa contro il tempo, ce la faranno?