Uno dei sogni di Giulia era quello di sostenere gli esami di maturitร , e il risultato รจ stato sorprendente: lโunico 100/100 della classe, che per lei vale il doppio. Con una tesi incentrata sulle grandi storie dโamore dโambientazione storica, raccontate con grande sicurezza e ricchezza lessicale ha emozionato lโintera commissione dโesame, presieduta dal prof. Luigi Di Salvo. Davanti al tabellone Giulia aveva gli occhi pieni di felicitร , un fiume di energia in piena. Giulia 19 รจ una ragazzina gelese “speciale”, e non ha mai voluta darla vinta alla sua compagna di vita: la sindrome di Down. Appassionata di arte e di opere teatrali, Giulia ha raggiunto il primo traguardo importante della sua vita: il diploma di maturitร . Accanto a lei nel giorni degli esami, i suoi professori e i suoi compagni che hanno gioito con lei e con cui ha condiviso i cinque anni di Liceo Artistico, indirizzo Design dellโIstituto E. Majorana di Gela, retto dal dirigente Mirella Di Silvestre. Dotata di una spiccata sensibilitร e sete di conoscenza, Giulia non ha mai smesso di studiare, e la sua preparazione sui personaggi di grandi romanzi come i Promessi Sposi, o Romeo e Giulietta, lascia senza parole chi lโascolta. Merito sicuramente di Giulia, ma principalmente dei genitori, il dott. Giuseppe Adragna, e la mamma Enza, che hanno continuamente stimolato e soddisfatto la curiositร di Giulia. Giulia Adragna oggi รจ una ragazzina che legge tantissimo e che utilizza il computer e internet per arricchire sempre di piรน la sua conoscenza.
“Giulia รจ stata molto seguita dalla famiglia, che si รจ sempre mostrata compatta nello sviluppare le sue potenzialitร . Siamo sempre stati accanto a lei a spiegarle ogni cosa che lei chiedeva. La sua passione da bambina erano i cartoni della Walt Disney, ma lei non รจ stata mai lasciata sola a guardarli, sempre pronti a soddisfare la sua curiositร . Giulia non รจ stata mai una spettatrice passiva.”
Giulia ha una sorella, Stefania quasi sua coetanea.”Non mi sento una mamma speciale, ho fatto solo quello che qualsiasi mamma fa per i propri figli, sono stata sempre vicino a Giulia senza trascurare Stefania”. Ha detto la mamma Enza, che ci ha raccontato di come Giulia abbia avuto la fortuna di essere stata accompagnata fin dalle primarie da docenti in gamba che lโhanno capita e supportata, credendo nelle sue potenzialitร cosรฌ come hanno fatto i genitori. Negli anni del liceo artistico Giulia รจ stata accompagnata dallโinsegnante di sostegno Rosi Antinoro, con un rapporto 1:1, ottenuto solo per la battaglia per i diritti dei ragazzi speciali, portata avanti dai genitori.
“Spesso – ha detto Enza – i genitori non conoscono le leggi e si vedono privati inermi dei diritti per i propri figli, non bisogna mai abbassare la guardia”
“Come docente di sostegno – ha detto la prof.ssa Antinoro – abbiamo il dovere di pensare alla vita di questi ragazzi in una prospettiva futura, puntando al raggiungimento di una autonomia personale e sociale. Nel caso di Giulia cโรจ stata una collaborazione continua tra insegnanti e genitori, per attuare un progetto di vita”.
Tutti gli adolescenti e forse ancor di piรน questi ragazzi hanno bisogno di avere degli obiettivi precisi, per la loro vita, e per il loro futuro, per poter come tutti gli altri godere a pieno, di quelli che sono i proprio diritti allโinterno della societร .
” Il percorso รจ sicuramente non semplice, e spesso si possono incontrare delle difficoltร ma รจ proprio di fronte a questo che non bisogna arrendersi” . Ha detto la mamma di Giulia che mostra qualche preoccuazione per il futuro della figllia.
In Italia la scuola ha forse il piรน alto livello di capacitร di inclusione, ma dopo la scuola purtroppo si apre una voragine di vuoto. Ma siamo sicuri che anche questa volta i genitori di Glulia, troveranno la giusta strada. Probabilmente sarร Giulia stessa a trovare la strada migliore per lei, guidata dalla sua passione per lโarte, la musica e il teatro. Giulia รจ un esempio per altri ragazzini “con bisogni educativi speciali”, che spesso non concludono lโintero percorso scolastico, che si arrendono alle prime difficoltร .
“Dico ai genitori di questi ragazzini di non demordere, di offrire quelle opportunitร di vita e di tirar fuori quei tesori nascosti che ciascun ragazzo con bisogni educativi speciali tiene tacitamente custoditi in sรจ” . Ha detto Enza.